da Torino
A dare lallarme, nella notte tra sabato e domenica, è stata unautomobilista di ritorno a casa, che dalla statale ha notato una nuvola di fumo che si sollevava dalla campagna.
Poi sono stati i vigili del fuoco, subito dopo aver spento le fiamme, a fare la macabra scoperta: nel mezzo incendiato cera il cadavere di un uomo, completamente carbonizzato. Adagiato sul sedile passeggeri con lo schienale completamente reclinato, il corpo era ricoperto da copertoni probabilmente usati per alimentare lincendio. Lauto, una Fiat Uno risultata poi rubata, era stata parcheggiata in una stradina isolata e sterrata tra Gassino e Bardassano, a pochi chilometri da Torino. Sulla vicenda stanno ora indagando i carabinieri della Compagnia di Chivasso.
Pelle bianca, sesso maschile, altezza media e identità sconosciuta: sono questi, al momento, gli unici elementi in possesso dei militari. Oltre, naturalmente, ai dati relativi allautovettura rubata e poi abbandonata in aperta campagna. La Fiat Uno appartiene a una guardia giurata di Torino, che al momento della scoperta era in servizio. Quando i militari lo hanno rintracciato, neppure sapeva che gli avessero rubato la vettura: «La uso come seconda auto e da qualche giorno non lavevo più presa», ha raccontato agli investigatori. I carabinieri sono risaliti a lui attraverso la targa, che non è andata completamente bruciata. Lipotesi sulla quale stanno lavorando in queste ore i militari, coordinati nelle indagini dal sostituto procuratore Patrizia Caputo, è quella secondo la quale lo sconosciuto potrebbe essere stato ammazzato altrove, caricato in macchina e poi abbandonato in aperta campagna prima che qualcuno desse fuoco allautomobile. Per favorire e accelerare la propagazione delle fiamme, lassassino o gli assassini hanno sistemato alcuni copertoni allinterno dellauto, uno dei quali addirittura attorno al collo della vittima. Un particolare, questo, che inizialmente aveva spinto i militari a pensare che lo sconosciuto fosse stato legato con del filo di ferro, ma analisi più approfondite hanno consentito di evidenziare la presenza di una lamina di pneumatico. Addosso alla vittima non è stata trovata traccia di documenti: se anche luomo li avesse avuti, sarebbero andati distrutti durante lincendio.
Tutti i dati finora in possesso degli inquirenti lascerebbero quindi pensare a un omicidio e, in particolar modo, a uno spietato regolamento di conti. I carabinieri della Scientifica hanno prelevato brandelli di cadavere per cercare di determinare il Dna dello sconosciuto e risalire così alla sua identità attraverso la banca dati dei militari del Ris di Parma.
Il giallo delluomo bruciato nellauto
Il corpo ancora senza identità è stato trovato in una stradina sterrata dai carabinieri Lipotesi più accreditata è quella dellomicidio
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