Potrebbe essere una data importante quella di domani, 24 settembre 2009 per linchiesta infinita sullomicidio di Simonetta Cesaroni, la giovane segretaria massacrata con 29 coltellate il 7 agosto 1990, nellufficio in cui lavorava in via Carlo Poma a Roma. Per domani è stata fissata, infatti, ludienza per lesame della richiesta di rinvio a giudizio di Raniero Busco, lex fidanzato di Simonetta. Busco ha fatto sapere che non sarà in aula. E a pronunciarsi sulla richiesta di processo, firmata dal procuratore di Roma Giovanni Ferrara e dal pubblico ministero Ilaria Calpò, sarà il gup Maddalena Cipriani.
Busco, 44 anni, difeso dallavvocato Paolo Loria, ha sempre proclamato di non avere alcun ruolo in uno dei misteri più fitti che abbiano avuto per teatro la capitale. Laccusa per lui è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Secondo gli inquirenti romani però ci sono tutti gli elementi per mandare sotto processo lallora fidanzato di Simonetta. Elementi che sono rappresentati principalmente dagli esiti delle consulenze compiute dopo laccelerazione impressa alle indagini dalle nuove tecniche investigative, in particolare quelle riguardanti i test di rilevazione delle tracce biologiche e di analisi di quelle ematiche. Lultima di queste analisi in particolare ha stabilito che il morso trovato sul seno sinistro di Simonetta e lasciato, secondo gli esperti, al momento dellomicidio, è compatibile con larcata dentale di Busco. Per la procura è da considerare rilevante anche lanalisi del Dna estrapolato da una traccia di sangue commisto trovata sulla porta dellappartamento dove fu massacrata Simonetta. Traccia ematica che per gli esperti non permette di «escludere né di confermare la presenza del materiale genetico di Raniero Busco».
Lex fidanzato di Simonetta finì sotto inchiesta due anni fa dopo la scoperta di una traccia della sua saliva sul corpetto che indossava la ragazza quando fu uccisa.
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