Giallo al San Babila, cinque raid notturni

Il teatro denuncia misteriose incursioni: «Vogliono danneggiare il nostro lavoro»

Dopo la «paura alla Scala» di buzzatiana memoria, adesso trema il teatro San Babila bersagliato da ignoti incursori che negli ultimi mesi sono penetrati ben cinque volte, l’ultima l’altra sera. E in tutti i casi non sembrava che gli ignoti cercassero soldi. Insomma un giallo che gli stessi gestori del teatro annunciano di essere in grado di chiarire domani in una conferenza stampa.
«Erano le due e trenta circa quando - si legge nel comunicato diffuso dal teatro - è stato aperto il cancello di accesso agli uffici. A quel punto uno o più sconosciuti hanno bussato alla porta di ingresso per verificare la presenza del personale. Era invece in teatro il direttore e amministratore unico, Gennaro D'Avanzo, la cui presenza ha messo in fuga i malintenzionati. Che sono però tornati più tardi, introducendosi con l’usuale sfondamento, sempre stranamente silenzioso, delle porte di accesso».
Sul motivo di queste incursioni, il teatro spiega che «la ricorrente assenza di furti gravi farebbe venir meno la finalità lucrativa degli eventi. Le modalità (è stata lasciata una bottiglia di Coca-Cola in bella vista), i tempi, e soprattutto la ripetizione degli eventi nocivi nel corso delle Stagioni, potrebbero quindi far pensare a episodi mirati a danneggiare il teatro».

Le incursioni, infatti, spiegano dal San Babila, hanno delle conseguenze organizzative sugli spettacoli. Oltre a incursioni nell'edificio, il teatro lamenta anche incursioni nel suo sistema informatico, denunciate alla polizia postale.

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