Il Giappone moderno danza allo Spazio Mil

Myung-Fee Yun danza come una fiamma che brucia nel buio. Masako Yasumoto «balla come nessuno»: visceralità, invenzione, alternanza tra ironia e grande profondità sono le sue caratteristiche. Project Suara e Megumi Kamimura rappresentano invece il futuro, le grandi giovani promesse. Osamu Jareo e Misako Terada, di Kansai, la parte occidentale del Giappone, tra una solida tecnica e un forte temperamento espressivo sono tra i ballerini segnalati come rivelazioni dalla critica.
I protagonisti della nuova Danza Contemporanea Giapponese - la rassegna allestita dal Teatro Filodrammatici - Mil in collaborazione con il regista Kuniaki Ida e il sostegno della Japan Foundation, allo Spazio Mil di Sesto San Giovanni - segnano una rivoluzione. Se fino agli anni Ottanta, infatti, la danza giapponese è nota in tutto il mondo per i ritmi del Butoh, ora una nuova generazione ha creato, partendo dalla tradizione, qualcosa di completamente nuovo, molto più dinamico e vitale.
«É il nuovo Giappone ad andare in scena - spiega il regista Kuniaki Ida, docente di recitazione alla Scuola d'arte drammatica Paolo Grassi - con una danza molto contemporanea che sintetizza uno spirito globale».
«Dalla rassegna emerge la vitalità della danza giapponese - continua Kuniaki Ida -, una miscela di danza, teatro, musica. Dimentichiamo il kimono e diamo spazio alla rappresentazione di una nuova identità che si forma dall'interazione di diverse culture.

Tutti i ballerini hanno dai 25 ai 35 anni, vogliono rappresentare lo spirito globale, l'amore, la solitudine, la società, i valori e il mondo dei giovani in generale. Le quattro compagnie, che si esibiscono in Canary Commitiment, A vision in black, How to undress a heart e I was born, hanno avuto un grande successo negli Stati Uniti e ora si presentano per la prima volta in Italia».

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