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Giappone, il premier Naoto Kan si dimette Martedì verrà nominato il nuovo successore

Il primo ministro Naoto Kan ha lasciato la presidenza del Partito democratico e la guida del governo. L'elezione del suo successore lunedì. L'incertezza nella gestione dell'emergenza terremoto è costata a Kan un crollo nei consensi

Giappone, il premier Naoto Kan si dimette 
Martedì verrà nominato il nuovo successore

Tokyo - Il premier giapponese Naoto Kan ha annunciato le sue dimissioni dall’incarico di presidente del Partito democratico del Giappone, aprendo così di fatto la via alla sua successione alla guida del governo. In Giappone, il presidente del partito di maggioranza alla Camera dei deputati viene nominato alla guida del governo, anche se il Senato è in mano all’opposizione, come è il caso oggi.

Martedì l'annuncio del nuovo premier "Lascio oggi il mio incarico di presidente", ha detto Kan ai funzionari del partito, stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa Jiji. L’elezione del suo successore si terrà lunedì prossimo all’interno del partito e il vincitore sarà eletto premier il giorno dopo dal Parlamento. Si tratterà del sesto primo ministro in cinque anni. Il passo indietro di Kan dal vertice del DpJ comporta che a breve ci saranno anche le dimissioni dal governo: nel fine settimana i Democratici avranno la campagna elettorale interna che si chiuderà lunedì col voto sul nuovo leader che, visto che il partito controlla la potente Camera Bassa, sarà destinato a diventare premier (il sesto in 5 anni).

La svolta dopo alcune leggi La svolta è maturata in mattinata dopo l’approvazione delle ultime due leggi (sulle 3 totali) da parte della Dieta cui Kan, 64 anni, aveva subordinato tre mesi fa il suo passo indietro. Il premier, in particolare, voleva progressi nell’opera di ricostruzione delle aree devastate dal sisma/tsunami dell’11 marzo scorso, cui è seguita la crisi nucleare della centrale di Fukushima, il peggiore incidente dopo Cernobyl del 1986. A tal proposito, lanciando la "rivoluzionaria" visione di un Giappone "sempre meno dipendente dall’energia nucleare", aveva posto tre condizioni: il via libera parlamentare del secondo entra budget per le aree colpite, della legge per l’emissione di titoli Stato a copertura di circa il 40% delle spese del bilancio statale 2011/12 e, infine, delle norme per promuovere l’uso di fonti di energia rinnovabili. La realizzazione delle ultime due, avvenuta in mattinata con l’approvazione da parte del Senato controllato dalle opposizioni, ha portato all’annuncio di Kan.

Quanto alla nuova presidenza del DpJ, dovrebbero esserci più di 4 parlamentari in pista, un numero record da quando il partito è stato costituito nel 1998, tra cui l’ex ministro degli Esteri Seiji Maehara e il ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda.

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