Giardino dei Giusti Da Palazzo Marino cinque nuovi nomi

Milano riconosce cinque nuovi Giusti, tutti «testimoni inascoltati» dei maggiori crimini contro l’umanità del Novecento: sono Aleksandr Solzenicyn, per aver fatto conoscere al mondo la realtà dei Gulag; Jan Karski, per il disperato tentativo di raccontare la verità sulla Shoah; Armin Wegner, per aver documentato la tragedia degli armeni; Romeo Dallaire, capo della missione Onu in Ruanda, per aver avvertito del pericolo che incombeva sul Paese; Sophie Scholl, unica ragazza appartenente al gruppo della Rosa Bianca tedesca, per essersi schierata pacificamente con la sola forza delle parole a favore della libertà e contro il Terzo Reich.
I nomi sono stati resi noti da Manfredi Palmeri, presidente del consiglio comunale e presidente del comitato dei garanti dell’associazione per il Giardino dei Giusti sulla collina del Monte Stella, al termine della riunione che ha esaminato le intitolazioni per il 2011 su proposta dell’Assemblea. «Contro l’indifferenza diffusa e i colpevoli silenzi - ha spiegato Manfredi Palmeri - onoriamo chi ha provato a “urlare” al mondo la necessità di fermare i genocidi pur senza produrre risultati concreti.

Accanto a chi è riuscito a salvare delle vite, infatti, dobbiamo consegnare alla Storia di Milano anche le storie coraggiose ed esemplari di donne e uomini Giusti che, di fonte al Male estremo, hanno fatto sentire la propria voce, quella della coscienza e della verità rischiando di morire e, in alcuni casi, venendo assassinati». Il Giardino dei Giusti di Milano, il primo in Italia e il quarto nel mondo dopo Gerusalemme, Yerevan, Sarajevo, è stato inaugurato il 24 gennaio 2003.

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