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Ginecologi, investire di più contro il dolore femminile

Il percorso nascita diventa più semplice e meno doloroso: lo assicurano i medici che risparmieranno alle donne sofferenze inutili

Il «percorso nascita» in Italia è in fase di trasformazione: i piccoli centri confluiranno in quelli più grandi, con almeno mille parti l'anno ed assistenza 24 ore su 24, verrà incentivato il parto naturale, si garantirà l'epidurale a tutte le donne. È quanto prevede la riforma disegnata dal Ministro Fazio e presentata alle Regioni, una proposta che incontra l'approvazione dei ginecologi italiani: dal massimo appuntamento scientifico che si apre a Milano, giunge il consenso generale. «Disegna un sistema più moderno e più adatto alle esigenze delle madri di oggi - afferma Giorgio Vittori, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo). Ma il cambiamento necessario è in primo luogo culturale, di approccio alla salute della donna: «Vi è una scarsa attenzione a tutti quei disturbi di genere che hanno come denominatore comune il dolore, in ambito pelvico, addominale e sistemico, dall'adolescenza alla menopausa - denuncia Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia del San Raffaele Resnati di Milano e co-presidente del Congresso -Dolore che spesso interessa più organi e funzioni: la comorbilità è un altro aspetto critico e negletto della salute della donna.

Da un nostro sondaggio effettuato su 750 italiane che lamentano sofferenza ginecologica emerge che il dolore pelvico è molto diffuso e che le correlazioni sono sottostimate: il 56% di loro soffre di colon irritabile, il 47.8% di dispareunia, il 37.3% di mestruazioni dolorose (e di queste ben l'86,6% prima dei 20 anni), solo per citare i più consistenti.

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