Il giochino della rivoluzione? Costa 250mila euro

Tutto ha un costo. Anche la lotta politica. Ed è una cifra che non si calcola solo in tempo, danni o disagi causati alla città. C’è un costo vivo. E sono le spese che l’amministrazione e lo Stato si devono sobbarcare per garantire la sicurezza in occasione di cortei, manifestazioni, scioperi, e - come in questo caso - occupazioni. Ebbene, qualche numero: solo per la polizia locale sono state impiegate 41 pattuglie e 15 agenti motociclisti. Insomma, circa 100 agenti che hanno lavorato già 3mila ore. In totale, il costo a carico della collettività è stato di circa 59mila euro. Ma è solo una parte. Da giovedì, in fatti, l’ordine pubblico è stato garantito da 400 tra agenti della polizia e carabinieri che 24 ore su 24 e a rotazione hanno prestato servizio tra le vie «calde» di Milano. Un piccolo spicchio di città militarizzato già da 72 ore, con i residenti costretti a esibire un documento di identità per rientrare a casa. Il costo giornaliero per ciascun operante è di circa 150 euro (e a pesare sono anche gli straordinari), per un totale di altri 60mila euro al giorno. E per tre giorni, fanno 180mila. Che, sommati ai costi sostenuti per la polizia locale, arrivano a quota 240mila.

Verosimile, dunque, che aggiungendo anche le spese per gli interventi dei vigili del fuoco - presenti da giovedì in via Savona, quando cinque ragazzi si sono pericolosamente rifugiati sul tetto della Bottiglieria, da cui sono scesi solo ieri - il costo finale per i tre giorni di contestazioni raggiunga il quarto di milione.
Ieri sera ancora traffico nel caos in tutta la zona per il corteo di 200 autonomi. I manifestanti hanno acceso qualche fumogeno e sparato petardi.

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