Il gioco d’azzardo? È una malattia soprattutto femminile

«Giocano uomini e donne, ma negli ultimi dieci anni ho visto crescere vorticosamente il numero delle donne giocatrici, attualmente tra il 41 e il 42% del totale dei giocatori patologici». Lo afferma Cesare Guerreschi, psicoterapeuta Siipac ed esperto di ludopatie, a margine della consegna dei premi «Amico del consumatore 2010», promosso dal Codacons. «Le donne giocano per fuga, vogliono fuggire da qualcosa che non va nelle loro vite, soprattutto le giocatrici tra i 40 e i 55 anni. Le over 65 - continua Guerreschi - giocano invece perchè sperano in una vincita; perchè vogliono sistemare figli e nipoti prima di morire. Poi ci sono i giocatori «per azione», quelli che corrono a giocare senza esitazione. Una parentesi a parte per i giovani, che giocano perchè hanno i soldi in tasca vedendo aumentare le loro paghette o perchè imbrogliano i genitori. I giovani - conclude l’esperto - non dovrebbero per nessun motivo al mondo entrare in una sala da gioco».
Il settore del gioco d’azzardo del resto è uno dei pochi a non conoscere crisi. Secondo l’Eurispes infatti, quella del gioco d’azzardo è la terza industria del paese per volume d’affari. I poker è il gioco più giocato online, secondo solo alle scommesse sportive.


L’Italia è diventata il mercato più appetibile per i grandi nomi del poker online internazionale, l’incremento dei giocatori italiani, infatti, rappresenta un record europeo: il numero delle partite è aumentato tra il 2008 e il 2009 di circa l’879%, con un giro d’affari stimato intorno ai 3,7 miliardi di euro nel 2009 che quest’anno potrebbe registrara già una decisa crescita. Le scommesse sportive contano su un numero di giocatori intorno alle 800.000 unità, circa 250.000 quelli che si dedicano alle lotterie istantanee.

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