Il gioco è poca cosa Sheva fa la differenza

5,5 Se l’è cavata ai rigori negli ottavi, è carne tenera per squadre di grande forza e qualità tecnica. Il gioco è una macedonia di sapori, senza sale.
UOMO CHIAVE: SHEVCHENKO 6. Serve un bel risveglio. È il giocatore che deve fare la differenza. Ha qualità ed esperienza. Ma ogni tanto si dimentica chi è. Imperdonabile l’errore ai calci di rigore. Lo stellone non lo aiuta quando si mettono di mezzo anche le traverse. Troppo dispersivo e incostante: poteva permetterselo nel Milan, non in questa nazionale.
PUNTO DEBOLE: IL GIOCO 5. Tutti per uno e uno per tutti. Corri uomo corri, questo è il gioco ucraino. Grande dedizione, ma nessun colpo di classe. Gioco scarno, non sempre redditizio. Domina la scuola del collettivo, poche individualità e fra quelle poche qualcuno non sta bene. Milevskiy non può solo segnare rigori con il cucchiaio.
ASSO NELLA MANICA: SHOVKOVSKI 7. Portiere pararigori.

Ha preso qualche gol di troppo nel girone eliminatorio, ma ancora una volta è diventato il salvacondotto per una qualificazione. Per arrivare ai mondiali ha tenuto imbattuta la porta per un anno. Qui ha rimediato anche all'errore di Shevchenko. Esprime l’anima tosta di questa squadra.

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