Il giorno delle «camicette nere» che dividono la sinistra genovese

L’autrice del libro: «Rifondazione cerca solo pubblicità»

Il giorno delle «camicette nere» che dividono la sinistra genovese

Arrivano i fascisti. E Marta Vincenzi consegna loro le chiavi della città. Lo scenario visto con gli occhi di Rifondazione comunista è quello che si presenterà oggi pomeriggio alle 17.30 al Bristol di via Venti Settembre. Perché? Perché Annalisa Terranova, giornalista del Secolo d’Italia presenterà il suo libro «Camicette nere», dedicato alle donne della destra da Salò ad An. E perché oltre al moderatore Massimiliano Lussana, ci saranno Isabella Rauti e soprattutto la sindaco di Genova, la diessina Marta Vincenzi. Tuoni e fulmni dalla segreteria regionale di Rifondazione e dai Comunisti Italiani.
Insomma, Annalisa Terranova, lei arriva a Genova da fascista?
«Vengo a Genova con i miei valori, con la mia storia, con le mie esperienze, esattamente come la Vincenzi che porterà i suoi. Contano le idee e il confronto. Cosa c’entra il fascismo e l’antifascismo?»
È quello che dicono coloro che contestano il convegno. Non si possono fare certe cose a Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, 30 giugno, eccetera eccetera.
«Intanto non credo che Genova sia l’unica città medaglia d’oro. Piantiamole con queste storie. La stessa presentazione l’ho fatta a Milano con esponenti diessine di Provincia e Comune».
E allora cosa c’è?
«C’è che Rifondazione ha bisogno di visibilità, di prendere le distanze dal Partito democratico, e usa anche le polemiche più pretestuose».
Ma Vincenzi fa e dice cose di destra?
«E allora? Semmai mi sembra in buona compagnia.

Certe cose, secondo logica, si fanno anche a Bologna, Firenze, Torino, Roma».
Pentita?
«Di che? Di venire? L’unico rammarico è che nel mio libro non ho potuto dare abbastanza spazio a tutte le figure femminili che lo meritavano. Che non sono semplicemente le donne di Salò».

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