Due anni fa nella notte tra il 23 e il 24 dicembre i carabinieri trovarono quel corpo senza vita dietro a un cespuglio al Gianicolo a Roma. Un anno fa l'inizio del processo e oggi la sentenza: responsabile della morte di Paola Bianchi, la giovane programmista Rai fu il suo ex fidanzato Luca Marmigi. Il gup del Tribunale di Roma, Maria Grazia Giammarinaro, dopo un'ora di camera di consiglio lo ha condannato a sei anni e quattro mesi di carcere. L'uomo, accusato della morte di Paola Bianchi, è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo, occultamento di cadavere e simulazione di reato. Marmigi è stato condannato al termine del rito abbreviato a cui la sua difesa, sostenuta dall'avvocato Francesco Misiani, era ricorso. Il giudice non ha fatto sconti a Marmigi, ritenendolo responsabile di tutti e tre i capi di imputazione contestatigli. Anzi il gup, anticipando le motivazioni della sentenza, ha spiegato che «resta forte il dubbio per il reato di omicidio volontario», fattispecie che, tuttavia, non è stata provata dalla superperizia disposta nei mesi scorsi.
Lo sconto c'è stato invece sulla pena: nei confronti di Marmigi (assente in aula), il procuratore aggiunto Italo Ormanni e il pm Ilaria Calò avevano chiesto una pena di sette anni e 4 mesi. Marmigi dovra inoltre pagare alla famiglia della vittima 270 mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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