Giovani nipponici figli di Brera

E sotismi da importazione a parte, sarà di qualche interesse scoprire che esistono anche artisti giapponesi che hanno scelto la nostra città come luogo dove formarsi e, possibilmente, esprimersi. Ragazzi e ragazze diplomati nelle accademie milanesi o negli istituti di design che mescolano la propria cultura estetica con i modelli occidentali e che spesso si cimentano in differenti linguaggi, dalle arti visive al teatro, dalla lirica alla musica. Un esempio di questa realtà sommersa arriva da una mostra che si inaugura giovedì allo Spazio Taccori (corso Garibaldi 2) intitolata «Giappone tra realismo e astratto» e che vede rappresentati cinque artisti che vivono tra Milano e Tokyo. Curatori della mostra, manco a dirlo, un’italiana e una giapponese: Caterina Fiocchi e Kazumi Kurihara. «La coesistenza tra reale e astratto - spiegano - fornisce esempi nel teatro del no, dove le maschere esprimono l’empatia e la necessità interiore come manifestazioni del realismo ma, al contempo, incarnano l’aspetto dell’illusione. Lo stesso succede anche nella pittura tradizionale quando naturale ed innaturale convivono, come per esempio in un quadro che rappresenta le quattro stagioni». Gli artisti in mostra sono Takane Ezoe, Yukio Gohara, Kazumi Kurihara, Fujio Nishida, Kyoko Yamazaki. Takane Ezoe è un’artista e attrice laureata a Tokyo in storia dell’arte e del performing arts. All’interno della mostra presenta sia opere realiste sia astratte. Nella sezione astratta notiamo come le opere «Estate» e «Autunno» rimandino alle contrapposizioni dell’esistenza, la gioia delle linee colorate che si accostano ai colori tenui dell’autunno; «Le “Quattro stagioni” è il modo di riflessione e di introspezione attraverso la natura e questo modo è caratteristico della spiritualità nella cultura orientale». Yukio Gohara è pittore-designer-illustratore. Ha Studiato e lavorato a Parigi dal 1964 al 1969 prima di trasferirsi a Milano. Le sue opere sottolineano un mondo predominato dalla magia, dalla natura, caratterizzato da colori e linee forti, intense, con colori vividi. Kazumi Kurihara, che ha curato parte della mostra, si è laureata in Belle Arti a Tokyo si è diplomata al corso di Pittura dell' Accademia di Brera. Oltre a realizzare istallazioni, l’artista compie opere che sembrano essere state realizzate su carta di riso, pitture astratte che trovano una commistione tra sogno e realtà unite ad una ricerca filosofica di vita.

Fujio Nishida, giunto all’Accademia di Brera negli anni ’80, rimase folgorato dall’arte rinascimentale italiana. Le sue opere sono così realistiche da sembrare fotografie. Kyoko Yamazaki, infine, prende spunto dalla forma della natura morta, per esprimere piccole oasi di luce e colore nel deserto della tela.

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