Giovanna d’Arco diventa musical

Viviana Persiani

La settimana teatrale si apre all’insegna del cabaret. Questa sera allo Spazio Tribune dell’Idroscalo sbarcano i Pali & Dispari i comici molto popolari tra il pubblico giovanile tanto che i loro duetti diventano immediatamente tormentoni.
Domani sera la platea meneghina è invitata a partecipare al percorso esistenziale di Chet Baker; avvolti dalla frescura del Teatro di Verdura Lucilla Giagnoni sarà la voce recitante che racconterà Chet-viaggio al termine della musica di Paolo Bignamini, spettacolo curato da Emilio Sioli. La vita di questo artista è dipinta come un viaggio: un itinerario all’interno del jazz, la progressiva immersione nell’incubo della droga, le donne sparse per il mondo. E ancora, la sua discesa agli inferi chimici, la sua incapacità dolorosa di amare, la sua ingenuità disarmante, la sua straordinaria fragilità, momenti che per colonna sonora hanno il jazz, la musica notturna. In scena non c’è il primo attore, il protagonista manca, ma di lui parlano le donne che l’hanno amato e odiato durante il suo viaggio. E di lui parla la musica straordinaria. Poesie dai banchi di scuola è lo spettacolo in scena mercoledì al Teatro di Verdura; è Antonio Zanoletti, artista affezionato alla scena di via Senato, accompagnato da musica dal vivo, a dare melodia al «viaggio di una voce tra i poeti che hanno accompagnato i migliori anni della nostra vita». Il tempo meraviglioso e perduto dell’infanzia, stagione felice che non torna più, rivive attraverso un percorso poetico che ha il sapore dei banchi di scuola, dei quaderni nuovi, di inchiostro e calamaio. Pascoli, Leopardi, Carducci e tutti gli autori che abbiamo studiato, ma anche quei nomi che ci siamo dimenticati e che raffiorano quando ascoltiamo le loro poesie, ci ridonano per una sera le sensazioni, le emozioni,la felicità senza pensieri, forse, della fanciullezza. Spostandosi sul versante lombardo del Lago di Garda, giovedì al Teatro del Vittoriale, Piero Catellacci presenta Giovanna d'Arco il musical da lui ideato e crato nel 2005 su musiche di Paulicelli. Il musical non vuole essere una semplice rievocazione storica della Pulzella d'Orléans, bensì un mix di prosa e musica suscitando emozioni intorno all’amore, al dolore e alla fede. La protagonista, una convincente figlia d’arte, Miriam Mesturino, con accanto altrettanti validi interpreti, incarna la purezza che sfiora l’eroismo, lo strumento divino, fatto di abnegazione per un giusto ideale, che indica agli uomini, assetati di potere, la via per un mondo proiettato verso un ideale di pace. Tutto lo spettacolo si avvale, per la parte registica, della prestigiosa firma di Ugo Gregoretti. Venerdì, sempre al Vittoriale, la compagnia Corrado Abbati propone Il conte di Lussemburgo di Franz Lehàr.

Una ricca varietà di suggestioni a cui Corrado Abbati ha guardato con attenzione per «ricostruire» in questo allestimento, la frizzante vivacità tipica dello spirito parigino ricreata grazie a raffinate scene d’assieme ed a brillanti spunti gioiosi ricondotti ad un ritmo serrato e sposati a grandi quadri coreografici ricchi sia di sinuose atmosfere bohémien che di voluttuose e sfavillanti toilettes.

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