Verona sarà anche in maglia rosa e Milano dietro a inseguire, ma dal Comune assicurano che lordine darrivo non sarà questo. E che non ci sarà nemmeno bisogno del fotofinish per fissare, come da tradizione, lultimo traguardo sotto la Madonnina. Il contatto con gli organizzatori del Giro dItalia cè già e lappuntamento è per settembre, quando si potrebbe chiudere la trattativa.
Giovanni Terzi, assessore allo Sport, come si esce da questo pasticcio?
«Con la consapevolezza che se Milano perde il Giro è grave, ma è anche grave se il Giro perde Milano».
Ci rifugiamo nel gioco di parole?
«Bellissimo larticolo ieri di Rolly Marchi, tradizione e storia sono importanti. Pensate se qualcuno decidesse di far arrivare il Tour de France a Lione anziché a Parigi. Scoppierebbe unaltra rivoluzione francese».
Questa è buona, uno a zero. Ma gli organizzatori dicono che a Milano si sono sempre sentiti sopportati e mai supportati. Sembra una gara di calembour.
«Se esistono responsabilità nella precedente amministrazione si rivolgano a loro. Noi siamo qui solo da un mese, forse andava considerato che questo era un anno un po particolare».
Come dire che vi siete fatti trovare un po impreparati.
«Soprattutto meravigliati che la trattativa sia cominciata sui giornali. Non era il caso di incontrarsi prima e di discuterne insieme?».
Verona sembra averlo fatto.
«Ecco, proprio qui è il punto. Non vorrei che qualcuno stesse facendo il furbo».
Spieghi.
«Che magari laccordo con Verona sia già stato fatto. E che, siccome portar via da Milano il Giro è un fatto grave, adesso si stia cercando un modo per giustificare a posteriori la scelta».
Unaccusa pesante. Siete ai ferri corti?
«Tuttaltro. Abbiamo già preso contatto con gli organizzatori e a settembre ci sarà un incontro per trovare laccordo».
Ieri Angelo Zomegnan parlando al «Giornale» sembrava possibilista. Dice di aver apprezzato linteressamento dei «politici della città».
«Bene».
Solo bene? Loro forse si aspettano che voi mettiate sul piatto qualcosa di altrettanto allettante. Nuovo percorso, concerto, manifestazioni collaterali, insomma un grande evento.
«Noi siamo disposti a tutto. Parliamone insieme, Milano è il posto ideale per creare una grande giornata di sport che coinvolga tutta la città».
Si dice anche una giornata della bicicletta, lei è noto per la sua attenzione allambiente.
«Certo che si può fare. Vedremo a settembre quale sarà latteggiamento degli organizzatori. Se arriveranno con delle proposte o se si siederanno al tavolo avendo già deciso tutto. Non mi piacciono i ricatti, mi piacciono le buone idee».
Quindi?
«Milano è prontissima a raccogliere tutte le proposte che saranno fatte per migliorare lultima tappa».
Come andrà a finire?
«Credo che larrivo del Giro dItalia resterà a Milano. Lo avete letto, gli stessi musicisti possono suonare le stesse note alla Scala o in un teatro diverso. Ma la musica è tuttaltra».
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