Roma - Via libera del Consiglio dei ministri al ddl delega sulla
riforma del diritto di sciopero nei servizio di pubblica utilità. La riforma, per ora, riguarderà soltanto il settore dei trasporti. Il provvedimento, riferiscono fonti governative, è stato
approvato "all’unanimità, in un clima di grande accordo". Il Consiglio
dei ministri è tuttora in corso.
Sacconi: "Lo sciopero è garantito" Spiegando i contenuti del provvedimento, il ministro del Lavoro
Maurizio Sacconi ha voluto assicurare le parti sociali che il testo è
aperto a modifiche in Parlamento dopo che ieri la Cgil, per bocca
del segretario Guglielmo Epifani, ha invitato il governo a mostrare
attenzione "perché lo sciopero è una libertà garantita dalla
Costituzione".
"Abbiamo seguito un percorso molto cauto, il 17 ottobre abbiamo
adottato le linee guida, abbiamo incontrato le parti sociali e chiesto
di fornirci idee e contenuti. Torniamo dopo mesi in Consiglio dei
ministri con un ddl delega che non è solo uno strumento per
mettere a punto testi di dettaglio ma è anche la delega stessa
strumento di ulteriore coinvolgimento delle parti sociali", ha detto
Sacconi in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
"Il Parlamento procederà ascoltando le parti sociali, quindi tutte le
preoccupazioni e le critiche pregiudiziali, anche quelle che parlano
di linee autoritarie, sono assolutamente fuori luogo", ha aggiunto
Sacconi.
Bonanni: "Testo equilibrato" "Sono rassicurato". È
questo il primo commento del segretario generale della Cisl,
Raffaele Bonanno, che a Palermo ha appena letto il disegno di
legge delega sulla riforma degli scioperi nel settore dei trasporti
varato questa mattina. Parlando con i giornalisti
a margine del congresso provinciale del sindacato, Bonanni ha
aggiunto: "Mi pare una formulazione abbastanza equilibrata. Va
incontro a quello che la Cisl ha richiesto, cioè di circoscrivere solo
ai l’intervento trasporti, l’unico comparto dove non c’è una
regolamentazione precisa".
Le critiche di Epifani "Dalle
prime indiscrezioni ci sono cose che nel testo non vanno". Così il
segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani commentando,
questa mattina da Brindisi, il varo del ddl delega. "Non va l’adesione preventiva dei lavoratori prima di uno sciopero
- dice il leader della Cgil - perchè vuol dire poter discriminare la
libera scelta del lavoratore e rendere lo sciopero parzialmente
inutile. Non va bene, inoltre, la soglia del 20% per confermare uno
sciopero: è come se per un referendum nazionale dovessero
votare 20 milioni di persone per poter promuovere una iniziativa".
Brunetta: "Giusto che Epifani ne parli male" "Epifani non ha firmato l’accordo
sulla riforma del modello contrattuale, dunque è coerente".
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