Il giudice vuol rimandare Katerina a casa

Il sostituto procuratore Marco Airoldi ha depositato la richiesta di revoca della misura cautelare per Katerina Mathas la madre del piccolo Alessandro, il bimbo di otto mesi ucciso la notte del 15 marzo in un residence di Nervi. Anche i legali della donna gli avvocati Paolo Costa e Igor Dante hanno depositato ieri la richiesta al giudice per le indagini preliminari per la revoca della carcerazione e l’applicazione di un’eventuale misura più lieve. Il gip avrà a questo punto cinque giorni per decidere. La richiesta del pm titolare dell’inchiesta che vede indagati per omicidio volontario oltre alla Mathas anche Giovanni Antonio Rasero, un broker di 29 anni, è stata depositata dopo un giro di consultazioni tra lo stesso pm e il procuratore capo Francesco Lalla. In questo momento invece è in corso l’analisi del cellulare di Rasero alla ricerca di video, messaggi e telefonate fatte la mattina del 16 nei momenti antecedenti e successivi all’arrivo dei due all’Istituto Gaslini col bimbo già morto. L’ipotesi di reato in capo alla ragazza resta ancora quella di omicidio volontaria in concorso ma non è escluso che la sua posizione possa attenuarsi. La convinzione a cui è giunto il pm è basata sui nuovi elementi emersi nei giorni successivi alla convalida del fermo dei due indagati. Dalle tracce del Dna di Rasero sul piedino del bambino, dove è stato morso, alle contraddizioni, emerse nei successivi interrogatori e confronti, in cui è caduto l’uomo. Sempre ieri, i legali del broker, gli avvocati Giuseppe Nadalini e Romano Raimondo, hanno rinunciato al Riesame, fissato per domani, ma hanno chiesto una nuova autopsia sul corpo del piccolo per accertare quali siano le lesioni, di quale entità e dove.

Rasero non ha ancora effettuato il calco dei denti, esame tecnico chiesto dal pm necessario per il confronto con l’impronta lasciata sul piedino di Alessandro. Oggi sarà sentito anche Paolo Calissano, amico della coppia.

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