Politica

Giudici, pacchia finita Ora chi sbaglia paga

Quando me­­no te lo aspetti ecco arrivare un vo­to segreto che introduce la responsabilità civile dei magistrati

Giudici, pacchia finita Ora chi sbaglia paga

Scherzi della politica. Da diciotto anni si cerca di mettere argine al­l’abuso di potere della magistratu­ra ma niente: nonostante lodi e progetti di legge, non si era mossa foglia. Ogni tentativo era andato a sbattere sulla ca­st­a delle toghe e sui loro alleati politici e me­diatici, che avevano il comune obiettivo di abbattere Berlusconi. Ricordate? Toccare i giudici era considerato un attentato alla Co­stituzione. Poi all’improvviso, quando me­­no te lo aspetti, cioè ieri, ecco arrivare un vo­to segreto che introduce la responsabilità civile dei magistrati: chi sbaglia pagherà di persona, come avviene per qualsia­si cittadino lavoratore.

L’idea, cioè l’emendamento, è della Lega, ma co­perti dal segreto l’hanno sostenuta in massa a destra come a sinistra. Quei fur­betti del governo Monti, per bocca del Guardasigilli, hanno fatto la parte degli indignati perché anche a loro i pm fanno un po’ paura.Prima hanno chiesto al parla­mento di votare contro. Poi, smentiti dalla loro maggioranza Pd-Pdl, si sono augurati, sempre per bocca della ministra della Giu­stizia Severino, che il Senato bocci la legge. I magistrati sono furenti, ovviamente. Traditi pilatescamente dal governo dei pro­fessori e da una parte della sinistra che do­po averli usati in chiave antiberlusconiana adesso li scarica. Ma hanno poco da urlare, le toghe.

Non si capisce perché possano es­sere toccati presunti privilegi di tassisti, benzinai, farmacisti, pensionandi e non i lo­ro. Del resto la Camera non ha fatto altro che accogliere, con 25 anni di ritardo, la vo­lontà degli italiani che in un referendum del 1987 avevano (invano) deciso che i ma­­gistrati dovevano pagare personalmente per i loro errori. Ma adesso bisogna andare avanti: intercettazioni e separazione delle carriere sono questioni non più rinviabili.

I magistrati dovranno rimpiangere i governi Berlusconi.

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