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Giustizia Parità effettiva tra legali e pm Alfano avvia il confronto con Pd e Udc

Più poteri agli avvocati e agli investigatori privati che per conto della difesa svolgono indagini, compresa la possibilità di disporre l’accompagnamento coatto dei testimoni qualora non si presentino senza adeguate giustificazioni; stop all’iniziativa a 360 gradi del pm, che non potrà più aprire fascicoli prendendo spunto da articoli di giornale o confidenze private, ma solo in seguito a denunce; più poteri alla polizia giudiziaria, che potrà svolgere indagini di propria iniziativa, anche parallele a quelle del pm.
Sono le novità più importanti previste dal cosiddetto “pacchetto giustizia”, il ddl per l’accelerazione del processo penale che approderà in Consiglio dei ministri a gennaio. La discussione, inizialmente prevista già per la prossima settimana, è slittata di un mese per consentire l’apertura del dialogo con l’opposizione. E già in settimana il ministro di Giustizia, Angelino Alfano, avvierà il confronto col Pd e l’Udc.
L’innovazione più rilevante è l’estensione delle indagini difensive. Il testo, elaborato con la supervisione dell’avvocato e parlamentare del Pdl Niccolò Ghedini, prevede maggiori poteri per gli avvocati “Perry Mason” e per gli investigatori privati. Tra gli altri, pure la possibilità che avvocati impegnati in indagini difensive comunichino tra loro e con i loro assistiti. La bozza di ddl prevede inoltre che i trasferimenti di agenti e ufficiali di pg siano decisi solo dalle amministrazioni di riferimento.

Infine, una norma ad hoc che affida al pg di Cassazione il potere di risolvere situazioni eccezionali come quella dello scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro.

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