Gm, con Magna chiusura a luglio Cinesi all’attacco

La trattativa per la vendita di Opel alla cordata russo-canadese Magna è in dirittura d’arrivo. Ne è convinto il numero uno di General Motors Europa, Carl-Peter Forster, che ieri al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha detto: «Spero che la cessione della casa automobilistica controllata da Gm possa essere completata a metà luglio. È solo una questione di dettagli».
Il gruppo canadese Magna era stato scelto lo scorso maggio dal governo tedesco per rilevare Opel, ma le trattative si sono complicate. Secondo il piano di salvataggio annunciato da Berlino il 35% di Opel andrebbe alla banca russa Sberbank, il 20% alla ditta canadese Magna, e il restante 35% rimarrebbe alla General Motors.
Il governo tedesco continua infatti a lasciare qualche spiraglio agli altri possibili compratori. Una mossa legata anche al ritorno della cinese Beijing automotive industry, una dei pretendenti insieme a Fiat e al gruppo di investimenti Rhj International. La compagnia di Pechino, dopo aver visionato i libri contabili della casa automobilistica tedesca, ha presentato un offerta non vincolante per Opel che si aggirerebbe sui 660 milioni di euro.
L’incertezza del governo e il pressing di uno dei potenziali compratori ha creato un po’ di disagio, visto che lo stesso numero uno di Gm Europa Forster non vuole sentir parlare di matrimonio Opel-Magna a rischio: «Ci sono un sacco di persone che parlano pur non avendo nulla da dire, Magna ha un vantaggio sostanziale». Una mano in questa direzione è arrivata dal segretario di Stato britannico all’industria, Peter Mandelson, che si è detto pronto a facilitare la chiusura dell’accordo Opel-Magna contribuendo finanziariamente all’operazione. Anche Fiat resta alla finestra, anche se prima di pensare all’operazione deve sciogliere il nodo Termini Imerese, che il Lingotto vuole chiudere a partire dal 2012. La fabbrica siciliana ha proclamato uno sciopero di 8 ore per mercoledì, quando una delegazione di 180 operai dello stabilimento protesterà davanti al ministero dello Sviluppo economico, in concomitanza con la riunione tra governo, sindacati e Regione sicilia convocata per le 15 dal ministro Claudio Scajola.

Il governatore dell’isola ha già messo sul piatto 390 milioni per le infrastrutture e l’innovazione. I sindacati chiedono invece di raddoppiare la linea di produzione con obiettivo 220mila nuove vetture l’anno e 3mila nuove assunzioni.

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