Gogol Turista e scrittore nella sua Roma

Non c’è modo migliore per far conoscere o raccontare qualcuno che presentarne la quotidianità. E l’esposizione Gogol e Roma (aperta dalle 10 alle 19 tranne la domenica) punta i riflettori proprio sul vissuto del drammaturgo russo, in particolare sulle sue giornate romane. Spazio allora nel complesso di San Salvatore in Lauro a 150 diversi oggetti messi a disposizione dal museo storico di Russia che più da vicino descrivono questo scrittore russo del quale ricorre il bicentenario della nascita. Si parte dalle decorazioni di legno che erano solite abbellire le case di campagna russe, per passare alle divise dell’esercito ucraino. Iin primo piano anche le bozze manoscritte de La tremenda vendetta. La seconda sala è interamente dedicata al rapporto tra Gogol e Roma e ospita il ritratto sorridente dello scrittore testimonianza diretta di quanto fosse sereno nella Città Eterna. Non mancano piccoli oggetti personali, dal capotto con cui passeggiava alla penna utilizzata per la prima stesure di Le anime morte. Completano il percorso espositivo vedute di Roma dipinte da artisti, amici di Gogol, che durante il suo soggiorno capitolino studiavano in città. Castel Sant’Angelo (sale Pio IV dalle 9 alle 19 tranne il lunedì) ospita invece le illustrazioni di Sergej Alimov, l’illustratore russo che per questi suoi 42 disegni si è ispirato alle opere dello scrittore russo. In primo piano gli schizzi a matita di Anime morte, seguono le illustrazioni di Il ritratto per finire con i bozzetti a colori di Il naso. Al museo del Burcardo sono allestite (tutti i giorni dalle 9 alle 13), infine le ultime due mostre organizzate in città per celebrare Gogol e aperte, come le precedenti, fino al 29 novembre con ingresso gratuito.

La prima è un omaggio di Šapiro, il più grande fotografo della letteratura russa, a Gogol, la seconda in 5 piccole sale racconta invece il legame tra lo scrittore e il teatro e l’avanguardia russa, non mancano locandine, bozzetti e soprattutto preziosi suggerimenti contenuti in diverse lettere su come doveva essere messo in scena L’ispettore generale.