«Golden share» in Aem bocciata dalla Ue

L’azienda: «Nessun impatto sullo statuto del nuovo gruppo A2A»

da Milano

La Corte di Giustizia europea boccia la «golden share» dell’Aem, chiudendo il ricorso presentato da Federconsumatori contro il Comune di Milano che, pur avendo deciso di scendere al di sotto del controllo assoluto, con una interpretazione estensiva della legislazione si era comunque assicurato la maggioranza dei posti nel consiglio della compagnia elettrica. La sentenza condanna infatti l’uso «improprio» dell’articolo 2449 del codice civile per assicurare ad un azionista pubblico una presenza nel cda superiore alla quota effettivamente detenuta nel capitale di una società. Uno statuto che aveva favorito la privatizzazione di Aem.
Il ministro per le Politiche Europee, Emma Bonino, ha detto che le osservazioni della Commissione europea sono state accolte e che l’infrazione verrà sanata appena la legge comunitaria entrerà in vigore. Anche Aem ha chiarito che la sentenza non avrà riflessi sulla società in quanto con la creazione di A2A, che nascerà dalla fusione fra Aem e Asm di Brescia, i due Comuni avranno oltre il 50% del capitale.


E proprio la cerimonia di presentazione del nuovo logo di A2A, prevista lunedì in piazza della Loggia a Brescia, sarà probabilmente l’occasione per i Comuni di Milano e Brescia di annunciare le liste dei componenti del consiglio di sorveglianza della maxiutility. Secondo l’agenzia Radiocor, i due azionisti di controllo di A2A sono intenzionati a rendere pubbliche le nomine della dozzina di consiglieri spettanti nel cds entro la prossima settimana.

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