Wall Street ha recepito male il fatto che - secondo la Sec - la Goldman Sachs, la principale banca daffari del mondo, ha ingannato gli investitori vendendo quote di un hedge fund (i fondi di investimento che si finanziano parzialmente con prestiti) che possedeva derivati contenenti mutui immobiliari subprime (cioè ad altro rischio di insolvenza) senza avvertirne i compratori. Inoltre è trapelato che non tutti i clienti venivano trattati egualmente. Il titolo è caduto a Wall Street, perché la reputazione di Goldman è in pericolo, anche se i suoi amministratori hanno smentito la validità di queste notizie. Ma la fonte è seria: si tratta dellitaliano Paolo Pellegrini, ex manager dellhedge fund di John Paulson, che era il contatto di Fabrice Tourre, vicepresidente di Goldman, per tale fondo e che ancora vi operava nel 2008 quando era stato interrogato dalla Sec.
Le accuse di frode nei confronti di Goldman hanno fanno riemergere linterrogativo circa la credibilità delle grandi banche internazionali e circa la spazzatura finanziaria dei derivati perché non si sa se ci siano ancora prodotti finanziari derivati di questo tipo, cioè composti di un paniere di obbligazioni ed azioni, in cui la quota di quelli cattivi, ad alto rischio, è molto consistente. Se questi prodotti finanziari costituiscono linvestimento di un hedge fund la miscela che si determina è esplosiva. Infatti di solito un hedge fund ha un indebitamento del 90% contro un impiego di capitale proprio del 10%. Se esso si finanzia al tasso del 5% con un onere di 4,5, lutile netto è pari a 6-4,5=1,5, che, su 10 di capitale proprio, equivale a un rendimento del 15%. Ma supponiamo che il pacco di titoli del fondo sia costituito da una larga quota di prodotti finanziari derivati rischiosi ad alto rendimento, che contengono mutui immobiliari subprime, che rendono molto perché sono stati fatti a tassi elevati a persone poco solvibili e il rischio si materializza nel rendimento del fondo. Ora può accadere che ci sia una perdita del 10% nei titoli del fondo dovuta al fatto che una parte dei subprime è diventata carta straccia. Il rendimento del fondo perciò passa dal 6% al 5,4% e ciò può provocare un patatrac, nonostante che la riduzione percentualmente sia modesta. Infatti, il ricavo del fondo scende a 5,4% e lutile passa a 0,4 su 10 che è il 4%. Con un rendimento di meno di un terzo, il valore delle quote del fondo precipita a meno di un terzo. Alla successiva perdita del 10%, dovuta ad altri mutui subprime diventati inesigibili, il ricavo del fondo diventa 4,8 e il fondo fallisce perché il suo debito supera il suo rendimento. Qualcuno sostiene che le grandi banche daffari non corrono rischi di insolvenza, come due o tre anni fa. Ciò è vero, ma è possibile che i loro bilanci, a causa dei fenomeni descritti, siano peggiori di quel che apparisse sino a ieri. Del resto, si è saputo che le grandi banche Usa per abbellire i rendiconti trimestrali, basati sulla situazione dellultimo giorno del periodo considerato, hanno spesso ridotto il debito a fine trimestre, per riaccenderlo il giorno dopo.
Giustamente il presidente degli Usa, Barack Obama, ha dichiarato che la regolamentazione delle banche e in particolare quella dei derivati è diventata inderogabile, in quanto essi possono contenere titoli molto rischiosi o essere molto rischiosi per altre ragioni (ciò può riguardare i derivati consistenti in variazioni del tasso di interesse sui titoli rischiosi). Il compratore ha diritto di sapere quale sia il contenuto dei derivati, quindi di poterne calcolare il rischio.
Obama vuole accelerare la approvazione della nuova legge di regolamentazione dei mercati finanziari, ferma al Senato americano, anche per evitare che vi siano altre crisi o che si diffonda il timore che la crisi del 2007 si ripeta. Ma per la tutela del risparmiatore e per evitare crisi future, bisogna aggiungere alle regole di trasparenza anche la regolamentazione degli hedge fund. Occorre anche che essi abbiano dotazioni patrimoniali adeguate ai rischi che assumono.
Il governatore della Banca di Italia, Mario Draghi, si è pronunciato contro una tassa speciale sulle banche. Ha ragione. Essa non serve a risolvere il problema. Occorre la trasparenza dei derivati, ma occorre anche che i fondi di investimento hedge abbiano strutture patrimoniali adeguate ai loro rischi.
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