Una centrale a energia solare per alimentare il nuovo data center. Autobus ecologici per gli spostamenti dei dipendenti nel campus aziendale. Un generoso premio messo in palio per chi migliorerà l’automobile “ibrida” (a corrente elettrica). L’uso di GoogleEarth per salvare la foresta amazzonica. Ma soprattutto la promessa d’eliminare (o compensare) del 100% le emissioni d’anidride carbonica nell’atmosfera entro la fine dell’anno. Sono tutte iniziative di Google che sembra decisa a divenire l’azienda più “verde” del Pianeta. Titolo, per ora, detenuto da Canon secondo la classifica dell’associazione americana Climatecounts.
Ma, a parte gli evidenti ritorni di marketing sull’immagine della società, l’iniziativa di Google sembra seria. Si basa su un piano d’azione chiamato RechargeIt e affidato ad un’omonima fondazione che, spiega nel suo blog Dan Reicher, direttore delle “climate and energy initiatives” di Google, avrà a disposizione un milione di dollari per finanziare iniziative come la realizzazione dell’auto elettrica o la creazione di centrali “pulite”. Ma soprattutto, scrive Reicher, contribuire all’inversione di tendenza del cambiamento climatico in atto, diventa uno delle “core missions” di Google.
E non è poco se si pensa che Google è ormai un gigante multinazionale e ha chilometri e chilometri quadrati di data center.
E proprio in questi enormi impianti dove sono catalogate e indicizzate milioni di pagine Web, Google si impegna a “ridurre al massimo il consumo d’energia, massimizzando l’efficienza”; “investire in fonti d’energia rinnovabili” (come i pannelli solari da 1,6 megawatt che alimenteranno il quartier generale di Mountain Views); e, infine, comprare quote di “carbon offsets” per compensare le emissioni che non riuscirà a eliminare direttamente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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