Il governo blinda Expo Un tetto alle spese e verifiche ogni tre mesi

Meno soldi e poteri ridotti all’amministratore delegato Lucio Stanca. La scure della manovra finanziaria cala sull’Expo. Anche se a ben vedere più sui bilanci della società di gestione che sull’evento nel suo complesso. Gli interventi del governo sono infatti confermati, ma è fissato al 4 per cento il tetto destinato alle spese di gestione ordinaria da prelevare sugli stanziamenti da 1,4 miliardi previsti dal Tesoro. Una sforbiciata ai bilanci della società che al governo aveva chiesto di poter utilizzare almeno il 10 per cento dei finanziamenti per il suo funzionamento in attesa di incassare biglietti e sponsorizzazioni che arriveranno solo a ridosso dell’inaugurazione del 2015. Ma le brutte notizie per Stanca non finiscono qui, dato che dall’articolo 54 della Finanziaria risultano ridimensionati anche i suoi poteri.

Con l’obbligo di un monitoraggio trimestrale dei conti affidato alla Presidenza del consiglio e ai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture e l’affidamento di assunzioni e consulenze al consiglio di amministrazione nella sua interezza e non più al solo amministratore delegato.

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