Il governo grigio: tristezza al potere

Noiosa audizione di Monti al Senato. Sono tempi in cui c'è poco da ride­re, ma il premier va oltre: è l’im­magine della tristezza. Uno lo guarda, lo ascol­ta, e si deprime

Il governo grigio: tristezza al potere

Ieri guardavo il premier Mario Monti parlare al Senato. Noioso. Capisco che ci sia poco da ride­re, ma il nostro premier va molto oltre, è l’im­magine della tristezza. Uno lo guarda, lo ascol­ta, e si deprime. Non è un insulto, ma una banale con­siderazione. Monti è in buona compagnia: Giacomo Leopardi, sommo poeta, fece l’elogio della noia co­me «il più sublime dei sentimenti umani». Banchieri e intellettuali hanno evidente almeno un punto in comune: il lusso del pessimismo. Noi comuni mortali non possiamo permettercelo: ci tocca alzarci la mat­tina e sperare che giri bene. E invece non ci parlano che di pensioni, di tasse, di spread. Si punisce chi fu­ma, chi vuole avere una bella macchina, chi ha una barca, chi si è comperato una casa e chi ha due rispar­mi da parte. Dobbiamo diventare tutti perfetti e an­che un po’ modesti, come ci vorrebbe anche quel ga­glioffo di Di Pietro che in vita, privata e pubblica, ne ha combinate (e ne combina) più di Bertoldo.

Stiamo andando verso uno Stato etico, oltre che di polizia. Un manipolo di ricchi e tristi signori che ci im­pone con la forza ( delle leggi e dei controlli) di diven­tare morigerati e più poveri. Dicono: ce lo impone la situazione. Già, ma forse la situazione imponeva alla prima banca italiana (Unicredit) di non dare, solo po­chi mesi fa, 40 milioni di liquidazione al suo manager (Profumo), ritenuto inadeguato dagli azionisti. Ep­pure è successo, e ora paghiamo noi il conto con l’au­mento delle sigarette. Smettere di fumare fa bene, è fuori dubbio, ma vorrei vivere in un Paese dove la scelta sia libera e non condizionata o imposta dal go­verno dei puritani.

Per fortuna in serata a distrarci, e a divertirci un po’,ci ha pensato Enrico Mentana con il giallo delle sue dimissioni ma non del tutto. È come passare dalla Corazzata Potemkin a Vacanze di Nata­le dei fratelli Vanzina. Almeno per lui,l’incasso è assi­curato.

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