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"Fermeremo i criminali scafisti". A Cutro l'ok del Cdm al dl immigrazione

Il Consiglio dei ministri ha approvato il pugno duro contro i trafficanti di esseri umani. Pene più alte e procedure più snelle: cosa cambia

"Fermeremo i criminali scafisti". A Cutro l'ok del Cdm al dl immigrazione
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Da una parte contrastare l'immigrazione irregolare e mettere il bastone tra le ruote ai trafficanti di esseri umani; dall'altra favorire corridoi umanitari per entrare legalmente in Italia. Sono questi i pilastri del provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri, che si è riunito oggi pomeriggio a Cutro (Crotone) in seguito alla tragedia del naufragio al largo delle coste calabresi. Non si è trattato di un semplice gesto simbolico: l'innalzamento delle pene per gli scafisti testimonia la volontà del governo di scoraggiare le partenze irregolari.

Meloni: "Fermeremo i criminali scafisti"

"Noi siamo determinati a sconfiggere la tratta degli esseri umani, responsabile di questa tragedia. La nostra risposta a quanto accaduto è una politica di maggiore fermezza sul tema", ha spiegato Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio, intervenuto in conferenza stampa al termine del Cdm, ha rivendicato la presenza dell'esecutivo a Cutro: "Abbiamo voluto dare un segnale concreto della nostra attenzione. Noi faremo tutto quello che va fatto per fermare questi criminali".

Meloni ha fatto notare che chi ha criticato il governo non si è esposto con la stessa veemenza per condannare gli scafisti e il business illegale dei trafficanti: "Chi se la prende con il governo non spende una parola sui trafficanti che si sono fatti pagare fino a 9mila euro per mettere i migranti su questa barca e che alla prima difficoltà è andata in pezzi". "Ringrazio il ministro Piantedosi - ha aggiunto - il governo non poteva fare nulla di più o di diverso".

Tra le altre cose viene ripristinato il decreto flussi, con quote triennali, che consente l'ingresso per lavorare di immigrati regolari: "Stabiliamo un principio per cui non ci mettiamo nelle mani dei trafficanti e non accettiamo la tratta degli schiavi del terzo millennio. La combattiamo e favoriamo i flussi legali per chi può avere qui una vita dignitosa".

Pene più alte per i trafficanti

Il punto principale del decreto riguarda il giro di vite ai danni dei trafficanti di esseri umani. Il pugno duro sale di intensità in maniera esponenziale: se il traffico riguarda un gruppo di cinque o più migranti le pene saranno da sei fino a 16 anni; la reclusione da 20 a 30 anni è prevista per chiunque promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato (per procurarne illegalmente l'ingresso) se dal fatto deriva - quale conseguenza non voluta - la morte di più persone.

I centri per i migranti

Assume un ruolo importante anche la stretta sulle inadempienze nella gestione dei centri per i migranti, che spesso devono fare i conti con condizioni fatiscenti e strutture malfunzionanti: di fronte a un "grave inadempimento" degli obblighi previsti e qualora l'immediata cessazione dell'esecuzione del contratto possa "compromettere la continuità dei servizi indifferibili per la tutela dei diritti fondamentali", il prefetto con un proprio decreto nomina uno o più commissari per la straordinaria e temporanea gestione dell'impresa "limitatamente all'esecuzione del contratto di appalto".

Le procedure per il lavoro

Nella bozza è prevista pure una serie di misure per la semplificazione e l'accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro. Inoltre i datori di lavoro che hanno presentato regolare domanda per l'assegnazione di lavoratori agricoli e che non sono risultati assegnatari di tutta o di parte della manodopera oggetto della domanda "possono ottenere l'assegnazione dei lavoratori richiesti con priorità rispetto ai nuovi richiedenti, nei limiti della quota assegnata al settore agricolo".

Pd e M5S abbandonano la Commissione

Nel pomeriggio il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle hanno deciso di abbandonare i lavori della Commissione Affari costituzionali: nonostante le richieste dei gruppi di minoranza di rinviare il passaggio, la maggioranza ha incardinato la proposta di legge della Lega che punta a ripristinare alcune norme sull'immigrazione contenute nei "decreti Salvini".

La discussione sulla pdl del Carroccio si terrà la prossima settimana.

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