Codice della strada, in arrivo la stretta: cosa può cambiare

In Consiglio dei Ministri approdano numerosi articoli che riformeranno il Codice della Strada: tolleranza zero per ubriachi e chi non seguirà le regole, ecco quali sono i punti principali

Codice della strada, in arrivo la stretta: cosa può cambiare
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Nessuna tolleranza per chi sgarra su strade e autostade: sarà questa la linea ferma che il governo si appresta a illustrare in Consiglio dei Ministri per riformare il Codice della Strada come ha già ampiamente annunciato il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. I punti all'ordine del giorno saranno i 18 articoli con i quali si garantirà non soltanto una maggiore sicurezza stradale ma soprattutto le sanzioni previste e la prevenzione: l'obiettivo, unico, è evitare i morti e gli incidenti sulle nostre strade rendendole sempre più sicure, proteggere ciclisti e motociclisti e dare nuove regole per la mobilità.

La stretta su alcol e ubriachi

Non ci sarà più alcuna tolleranza per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o è drogato con una stretta particolare per i recidivi: chi sarà già stato condannato per essersi messo al volante da ubriaco dovrà dimostrare di avere un tasso alcolemico pari a zero non prima di aver fatto il test con l’alcolock, un dispositivo che impedisce la messa in moto in caso di positività all’alcol. Chi sarà sotto l'effetto di droghe sarà punito se risulta positivo al test rapido che viene effettuato al posto di blocco: a quel punto la patente verrà prima sospesa, poi revocata e sarà impossibile acquisirla per i successivi tre anni. Non solo. Come ha confermato Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, anche chi verrà colto al telefono mentre guida verrà punto severamente: "Sull'utilizzo del cellulare alla guida non ci sarà solo la decurtazione dei punti dalla patente, ma ci sarà la sospensione. Il 15% degli incidenti è figlio della distrazione dovuta alle chat e ai whatsapp", ha ricordato.

La stretta su minorenni e neopatentati

In linea generale, come recita una nota del Mit, tutti i minorenni che si azzarderanno a guidare un'auto o le due ruote senza patente e sotto effetto di alcol e droghe non potranno conseguirla fino a quando non raggiungeranno i 24 anni d'età. Chi, invece, sgarra facendosi trovare con il telefonino in mano o chi commette violazioni che possono provocare incidenti subiranno una sospensione che varia da un minimo di sette giorni a un massimo di 15 se sulla patente si hanno meno di 20 punti. Chi ha conseguito da poco la patente non potrà, poi, guidare auto di grossa cilindrata se non saranno almeno trascorsi tre anni ma la stretta arriva anche sui tanto discussi monopattini elettrici che dovranno avere targa, assicurazione e casco obbligatorio per chi li utilizza e l'assoluto divieto di circolazione nelle aree extraurbane: in questo caso scatterà, da remoto, un blocco per i veicoli in sharing.

Cosa cambia sugli autovelox

Il Vicepremier Salvini ha un piano anche per bloccare gli "autovelox truffa" che, come abbiamo visto sul Giornale.it, dovrà regolamentare questi dispositivi: gli strumenti dovranno essere approvati con modalità omogenee che verranno stabilite con un regolamento del Mit. In questo modo, per fare in modo che venga tutelata la sicurezza dei guidatori, saranno implementati i controlli e le segnaletiche ai passaggi a livello, anche in questo caso con la possibilità di agire anche da remoto. Una novità importante sarà data dall'introduzione di Safety car in caso di incidenti per rallentare il flusso veicolare e prevenirne di nuovi. Infine, ai ragazzi saranno dati due punti di bonus se avranno frequentato corsi di sicurezza a scuola.

Il plauso di Federcarrozzieri

"Qualsiasi misura tesa a garantire più sicurezza stradale è ben accetta, ma inasprire le sanzioni e prevedere un giro di vite sulle patenti non può bastare, perché i problemi vanno risolti alla radice prevenendo incidenti, morti e feriti sulle strade italiane", ha scritto Federcarrozzieri, commentando le novità sul Codice della Strada di cui si discuterà in Consiglio dei ministri.

"Bisogna tenere conto del fatto che le automobili oggi in circolazione sono molto diverse da quelle commercializzate quando il Codice della strada è stato pensato - ha dichiarato il presidente, Davide Galli - Le nuove tecnologie sempre più diffuse, la guida autonoma e l'intelligenza artificiale incentivano una guida sempre più 'distratta' e quindi pericolosa. Servono quindi norme specifiche in grado di adattarsi non solo al nuovo scenario del parco auto italiano, ma anche ai cambiamenti sul fronte dell'intera filiera".

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