“Buon lavoro”. Gli auguri di Berlusconi al nuovo capo della polizia Pisani

Il Consiglio dei ministri ha scelto Vittorio Pisani come sostituto di Lamberto Giannini, che è stato nominato prefetto di Roma con poteri speciali in vista del Giubileo. "Voglio esprimere al dottor Vittorio Pisani le mie felicitazioni per la prestigiosa nomina a Capo della Polizia, certo che lo svolgerà con la professionalità e l'alto senso dello Stato che hanno caratterizzato l'intera sua vita. Molti cordialissimi auguri di buon lavoro", ha detto Silvio Berlusconi, ancora ricoverato al San Raffaele. Il Cavaliere ha espresso i suoi migliori auguri a Pisani, da tutti considerato un uomo d'alto rango, in prima linea per servire lo Stato.

La sua nomina è stata portata al Consiglio dei ministri da Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno, che ripone la piena fiducia in Pisani. Tutti i presenti hanno accolto positivamente la sua nomina e la stessa Giorgia Meloni l'ha elogiato, insieme a Lamberto Giannini, definendoli, "due servitori dello Stato di grande competenza ed esperienza che contribuiranno a rafforzare la sicurezza dei cittadini e la difesa delle istituzioni".

Vittorio Pisani si è diplomato presso l'Istituto superiore di Polizia e nel 1987 ha ricevuto il premio "Luigi Calabresi" quale miglior allievo vice commissario. Si è laureato in Giurisprudenza ed è andato subito alla squadra Mobile di Napoli, dove ha passato gli anni '90 fino a diventarne il capo. Al suo attivo ha la cattura di boss di camorra come i casalesi Michele Zagaria e Antonio Iovine.

"Congratulazioni e auguri di buon lavoro al nuovo capo della Polizia Vittorio Pisani. Un ringraziamento a Lamberto Giannini per l'impegno profuso al servizio della sicurezza pubblica, anche a lui i migliori auguri per il suo nuovo importante incarico come prefetto di Roma", ha scritto su Twitter Antonio Tajani, congratulandosi con i due nuovi nominati.

La maggior parte dei suoi

colleghi lo indica come un "poliziotto vero" ed è questa forse la definizione più calzante però la sua figura. Una vita spesa a combattere il crimine in prima linea, anche nelle aree più difficili e in quelle "di frontiera".