Creativi e staff dietro i toni solenni: il video di Matteo che spiazza i social

Non è il classico contenuto del Capitano: i "mantra" e le ragioni di una scelta stilistica

Creativi e staff dietro i toni solenni: il video di Matteo che spiazza i social
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Un video che si è fatto notare per l'intensità dello stile e per la franchezza dei contenuti. Dopo la requisitoria di ieri a Palermo, Matteo Salvini ha risposto con un'arringa social di circa quattro minuti. Abito elegante, camicia bianca e spilla da giacca di Alberto da Giussano in bella vista: il vicepremier ha ribadito la sua verità. Che è poi quella condivisa da tutto il centrodestra, premier Giorgia Meloni in testa. Il leader della Lega - una volta ascoltata la richiesta di condanna a 6 anni nel processo Open Arms - si è dichiarato «colpevole di aver difeso l'Italia». «Per la sinistra - ha insistito nel video - difendere i confini è un reato. Io ho difeso la patria come dice la Costituzione».

Non il classico contenuto salviniano né una diretta social: il filmato, che sembra il prologo di un documentario, ha una forma solenne e presenta una certa dose di drammatizzazione. Fonti della Lega ci hanno raccontato la genesi del lavoro. L'idea è stata dello staff del segretario del Carroccio. I contenuti erano già stati rimarcati in «Controvento», il libro scritto dall'ex ministro dell'Interno. Certo, la creatività è da tempo una caratteristica dei collaboratori del leader leghista. Sempre da via Bellerio, ci ricordano tanto il filmato realizzato in occasione del decennale della segreteria quanto la campagna elettorale del 2021. Una fase - quella di quasi tre anni fa - in cui il Carroccio diede vita a più novità comunicative, tra cui la comparsa dei manifesti con la parola «Credo» ma senza un immediato e diretto riferimento al partito propagandato.

Nella Lega c'è quasi incredulità per l'entità della richiesta di condanna e per quest'ultima in generale. «Siamo di fronte a una vicenda giudiziaria talmente abnorme da scatenare un'ondata d'indignazione non solo tra i nostri elettori ma persino tra quelli di centro e di sinistra», ci racconta l'europarlamentare europea Susanna Ceccardi. «Questo - chiosa l'esponente del Carroccio - dà perfettamente la misura di ciò che sta accadendo». Anche perché «tantissimi citadini mi stanno scrivendo per dirmi di non aver mai assistito a un'ingiustizia così sfacciata e di portare la loro solidarietà al segretario». La cifra del video di ieri sottolinea un aspetto: Salvini non intende cedere centimetri sul punto. «Mi dichiaro colpevole di aver difeso l'Italia»: lo affermerà ancora. Un sondaggio di Affari italiani fotografa il sentiment popolare. «Chiesti sei anni di galera per Matteo Salvini. Tu stai con i pm o con il vicepremier e leader della Lega?».

Risultato su circa 1000 voti: 8.88% «con i Pm», 91.12% «con Salvini». A fine giornata la pubblicazione di un istant book - tanto cartaceo quanto digitale - che dettaglia ancora meglio le ragioni del ministro sul caso Open Arms.

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