
Guido Crosetto prende posizione. E lo fa senza strizzare l’occhio ad Hamas ma anche senza fare sconti a Benjamin Netanyahu. Secondo il ministro della Difesa, infatti, il premier israeliano “sta sbagliando tutto”: “La guerra legittima e sacrosanta ad Hamas ha dei limiti, delle barriere, che ha superato".
Intervistato da Quarta Repubblica, Crosetto ritiene che occorra “liberare da questa morsa di violenza e di morti il popolo palestinese”, soprattutto “ridargli il cibo, ridargli le medicine, ridargli una vita, ridargli un luogo dove vivere”. Insomma: la “legittima e sacrosanta” guerra contro i terroristi “va combattuta in un altro modo non sacrificando innocenti, uomini, donne e bambini e non creando le condizioni di alimentare a vita Hamas”. Perché “ogni bambino che perde un padre è un potenziale futuro terrorista di Hamas, ogni padre che perde un figlio, è un potenziale immediato affiliato ad Hamas”. Un errore “tattico”, oltre che “morale”. “L'abbiamo detto, la guerra ad Hamas la condurremo per sempre, perché è un'organizzazione criminale e terroristica che va cancellata, ma bisogna liberare da questa morsa di violenza e di morti il popolo palestinese”.
Le critiche del governo italiano si aggiungono a quelle che arrivano da più parti ormai da tempo. Si dice che il rapporto tra Bibi e Donald Trump non sia più idilliaco come un tempo. E anche la Germania di Friedrich Merz sarebbe pronta ad abbandonare il sostegno “senza se e senza ma” a Tel Aviv, nonostante i complessi storici che da sempre colpiscono Berlino. Di Canada, Francia e Regno Unito si è già parlato a metà maggio quando con un comunicato congiunto i tre Paesi avevano condannato la situazione a Gaza e in Cisgiordania. Il Regno Unito ha anche sospeso i negoziati per il trattato di libero scambio, mentre la Spagna di Pedro Sanchez è arrivato addirittura a definire il governo di Bibi “genocidiario”. L’Italia non è a questo punto, ma il segnale di Crosetto non passerà inosservato. "Il governo italiano è quello che ha avuto le posizioni più chiare e univoche - ha aggiunto il ministro -. Sono stato molto criticato per le mie posizioni, quando ho detto basta con questi attacchi ai palestinesi continuando la guerra ad Hamas in un altro modo. Ho sempre cercato di discernere tra Hamas e il popolo palestinese. Non abbiamo mai smesso di dire che l'unica soluzione è due popoli e due Stati, e non abbiamo mai smesso di aiutare il popolo palestinese".
Il ministro ha poi parlato anche della guerra in Ucraina e delle trattative che, su spinta di Trump, sembrano essersi arenate. "Vedo che evidentemente Trump ha preso atto della situazione, quella che noi abbiamo cercato di spiegare in questi mesi”, ha spiegato il ministro a Nicola Porro nell’intervista che andrà in onda questa sera. "Lui ha creduto nella parola di Putin di volere la pace, ma ha capito che in realtà non è interessato, basta guardare gli atti - ha aggiunto -. Putin negli ultimi mesi ha lanciato due nuove campagne per aumentare i militari. Arriverà a 1.600.000 militari, attualmente è un 1.300.000, partendo da 400.000 dell'inizio della guerra. Arriverà a una riserva di oltre 5 milioni, ha aumentato la produzione di materiale per la difesa di armi in modo da superare totalmente la Nato". Per Crosetto "era una balla colossale quella che voleva soltanto le province russofone, una storia che ha raccontato lui con la capacità grandiosa che hanno i russi dei mistificare di influenzare anche l'opinione pubblica. Io ho lavorato fin dall'inizio perché la pace e la tregua si sviluppassero in tutti i modi possibili, anche aiutando Zuppi quando fu incaricato da papa Francesco. Però evidentemente Putin non vuole la pace, vuole l'Ucraina e dobbiamo prenderne atto. Oggi Trump ha detto delle cose molto dure. Io non mi auguro e non voglio che sia cancellata la Russia, io voglio la pace”.
Infine una stoccata all’opposizione che da tempo accusa questo governo di essere “bellicista”. Accusa che, per Crosetto, è in "totale malafede". "In questi quasi 1.
200 giorni di guerra”, ha spiegato il ministro, l’esecutivo Meloni “ha semplicemente fatto quello che andava fatto, cioè aiutare una popolazione a sopravvivere da una parte e dall'altra ha cercato in ogni modo di creare le condizioni per raggiungere la pace. Questo governo ha avuto una posizione lineare, corretta e coerente. Ha preso anche delle posizioni che hanno dato fastidio ai nostri alleati".