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Cdm senza Meloni. Fonti Chigi: "Premier assente per impegni personali"

Il Consiglio dei ministri sul Codice della strada slitta alla prossima settimana. Terminata la riunione lampo per l'esame di alcune leggi regionali

Cdm senza Meloni. Fonti Chigi: "Premier assente per impegni personali"

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"Impegni personali". Ecco perché è stato rinviato il Cdm sul Codice della strada

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Si è concluso dopo una manciata di minuti il Consiglio dei ministri lampo che ha esaminato alcune leggi regionali e a cui non ha preso parte il presidente Giorgia Meloni. A presiederlo è stato il vicepremier Antonio Tajani. La riunione del governo era stata fissata per questo pomeriggio alle ore 17, ma fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che per gli altri temi è stata rinviata a causa di sopraggiunti impegni personali del capo dell'esecutivo. Il Cdm slitta così alla prossima settimana e potrebbe essere convocato per martedì 27 giugno alle ore 18.

Sullo sfondo non si nasconde alcun problema politico. Ad assicurarlo è stato Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile: "Meloni era impegnata altrove e ci ha chiesto la cortesia di essere presente tra qualche giorno, tutto qua. Nessun problema, non vi inventate problemi che non esistono".

All'ordine del giorno figuravano (oltre che leggi regionali e varie ed eventuali) il disegno di legge in materia di ricostruzione post calamità e il ddl relativo agli interventi per quanto riguarda la sicurezza stradale. La bozza del nuovo Codice della strada prevede importanti novità, dalla revoca a vita della patente per i casi più gravi fino alla stretta sui monopattini passando per ulteriori limiti nei confronti dei neo-patentati.

La sospensione della patente va da 7 a 15 giorni a seconda del numero di punti posseduti al momento dell'accertamento. A rischiare grosso saranno coloro che verranno beccati alla guida con il cellulare o che verranno fermati dopo aver assunto droghe. Nel mirino finiranno anche i comportamenti che generano statisticamente alta incidentalità. Il pugno duro si spinge fino alla revoca definitiva del documento di guida per i casi più gravi.

I neopatentati non potranno guidare le auto più potenti per i primi tre anni dopo il conseguimento della patente. Si va verso una maggiore chiarezza sull'utilizzo dei monopattini: obbligo di copertura assicurativa, obbligo di uso del casco a bordo per tutti i conducenti e divieto generalizzato di sosta sui marciapiedi. Chi si mette alla guida di un monopattino privo di indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote va incontro a una multa da 200 a 800 euro. Si spera così di mettere la parola fine a quella che sta diventando sempre più una giungla.

Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, ha rivendicato totalmente le novità introdotte dal disegno di legge: "Abbiamo messo l'educazione stradale, la prevenzione, i controlli e poi sanzione pensante per chi sbaglia, arrivando alla revoca a vita della patente per i recidivi che uccidono guidando drogati o ubriachi".

Fonti del Mit fanno sapere che la chiarezza sugli autovelox è necessaria per "evitare l'uso di strumenti di rilevazione della velocità non omologati e troppo spesso installati solo al fine di moltiplicare le sanzioni".

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