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"Mi aspettavo un 'bravi'". "Punti dolenti": scintille governo-sindacati a palazzo Chigi

Sarcasmo e provocazioni da parte dei sindacati prima di entrare a Palazzo Chigi per l'incontro per il dl Lavoro. Meloni chiude le polemiche sul Cdm il 1 maggio: "È un segnale e mi sarei aspettata un 'bravi'"

"Mi aspettavo un ‘bravi'". "Punti dolenti": scintille governo-sindacati a palazzo Chigi

Incontro domenicale tra governo e sindacati a Palazzo Chigi prima del Consiglio dei ministri di domani sul dl lavoro. Dopo le polemiche di ieri, alimentate soprattutto dal segretario della Cgil, Maurizio Landini, e dall'opposizione, prima delle 19 i rappresentanti dei sindacati sono entrati alla spicciolata a Palazzo Chigi, dove l'incontro è iniziato poco prima delle 19.30 per concludersi alle 21.40 circa. Un incontro di oltre due ore durante le quali le parti si sono confrontate sui principali temi inerenti il lavoro.

Il primo ad arrivare è stato Paolo Capone, dell'Ugl: "Si tratta di una convocazione inconsueta di domenica ma è un segnale di attenzione. Va bene il taglio del cuneo ma manca un intervento su opzione donna. Comunque nel decreto ci sono fatti positivi, poi nel dettaglio vedremo".Maurizio Landini ha tentato di scherzare con i cronisti: "Non dico nulla, sono solo venuto da voi per un saluto e per esprimervi solidarietà perché state lavorando di domenica sotto la pioggia...".

Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, è arrivato a Palazzo Chigi con una lavoratrice precaria: "È un incontro tardivo, andremo a sentire cosa ci dice il presidente del Consiglio, abbiamo la sensazione però che il governo viva nel 'metaverso' e quindi noi oggi abbiamo portato la vita reale: una ragazza, una precaria, visto che oggi si parla di precarietà noi oggi faremo parlare lei, va Manuela". E, infatti, sarebbe stata lei a rapportarsi con il governo: "Sono molto spaventata perché non ho certezze. È umiliante sapere che non ho nulla, sono un numero che sta lì e aspetta".

Secondo quanto si apprende, Giorgia Meloni durante l'incontro avrebbe fatto il punto della situazione, sottolineando la direzione intrapresa dal governo: "Nei provvedimenti di domani ci sono anche norme significative in tema di sicurezza sul lavoro, anche questo è un bel modo di celebrare il primo maggio. Arriviamo al 6% del taglio sotto i 35.000 euro e al 7% sotto i 25.000 euro, fino alla fine dell'anno". Quindi, il premier ha confermato la volontà di procedere con la riforma del Reddito di cittadinanza, "per distinguere chi è in grado di lavorare da chi non lo è".

Ha rivendicato anche la decisione di un Consiglio dei ministri per il 1 maggio: "Il Cdm di domani prenderà provvedimenti utili per il mondo del lavoro, che variamo in un giorno simbolico e sui quali riteniamo utile un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali". Un confronto che, come ha spiegato Meloni, "non è esaustivo rispetto al nostro dialogo, anche perché l'iter del provvedimento che approveremo domani sarà abbastanza lungo". E sulle polemiche del 1 maggio ha chiuso: "Non è una mancanza di rispetto un Cdm il primo maggio per tagliare il costo del lavoro. È un segnale e mi sarei aspettata un 'bravi'".

Il taglio del cuneo contributivo annunciato dal Governo ai sindacati, questa sera a Palazzo Chigi, "va nella direzione delle richieste che abbiamo sempre avanzato ma è temporanea, dura qualche mese. Non c'è la restituzione del fiscal drag e manca un intervento di tassazione sugli extraprofitti". Così ha detto Maurizio Landini al termine del vertice, aggiungendo: "C'è una novità nella direzione che chiedevamo ma non è quello che chiedevamo perchè non è strutturale e perchè non ci sono misure su fiscal drag e extraprofitti". Mentre contratti a termine e reddito restano "punti dolenti su cui abbiamo marcato differenze".

Il leader della Cisl Luigi Sbarra al termine dell'incontro con il governo: "Intanto aspettiamo di conoscere i testi ufficiali perché su materie delicate anche una virgola rischia di cambiare una misura. Sospendiamo il giudizio nell'attesa del testo. E' stato un incontro utile perché determina un'inversione di tendenza rispetto al deterioramento del dibattito tra governo e sindacati negli ultimi mesi.

Meloni vuole un nuovo cammino sui grandi dossier aperti nel nostro Paese".

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