"Non ci fermiamo", "I lavoratori mollano Landini". È lite sui numeri dello sciopero

Maurizio Landini ha rintuzzato lo scontro col governo durante la manifestazione di piazza del Popolo, una di quelle che sono state organizzate dai sindacati in tutta Italia

"Non ci fermiamo", "I lavoratori mollano Landini". È lite sui numeri dello sciopero
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I sindacati hanno portato in piazza i lavoratori nel giorno dello sciopero generale, che nei giorni scorsi ha causato acredini con il governo. Mattatore della piazza di Roma è stato Maurizio Landini della Cgil, che dal palco organizzato insieme alla Uil ha attaccato ancora una volta l'esecutivo e la manovra. Niente di nuovo da parte del sindacalista, che segue sempre lo stesso copione di populismo e ipocrisia. "Noi rappresentiamo la maggioranza che paga le tasse, che tiene in piedi l'Italia e che oggi non viene ascoltata dal governo, che così porterà il Paese a sbattere. Noi non lo permetteremo", ha detto il sindacalista.

Non è mancato nemmeno un attacco al ministro Salvini, con il quale si sono accesi gli scontri più forti nei giorni passati. Landini dal palco ha accusato: "Quando uno si fa del male... Se lo sta facendo da solo. Non capire che se il diritto di sciopero è stato inserito in Costituzione vuol dire che è il diritto di ogni cittadino. Quando lo metti in discussione non stai facendo una cosa contro il sindacato o contro i sindacalisti, ma contro i cittadini". Da quella stessa piazza, il segretario della Cgil ha lanciato gli scioperi a oltranza in aperta sfida col governo: "Noi continuiamo finché non portiamo a casa i risultati. Non ci fermiamo".

I due segretari, Landini e Bombardini, hanno poi annunciato: "Impugneremo questa precettazione che limita la libertà delle persone. [...] Siamo sindacati confederali perchè da sempre non abbiamo mai ritenuto che il nostro ruolo sia solo tutelare le condizioni nei luoghi di lavoro ma tutelare e difendere tutti i bisogni delle persone che per vivere devono lavorare: vuol dire sanità, casa, scuola". Così il segretario della Cgil ha fatto spalla alle dichiarazioni del segretario Uil: "La Cgil e la Uil stanno verificando e studiando con i legali la possibilità di impugnare quel documento che oggi dice che noi creiamo problemi al turismo".

Al termine del presidio si sono verificati momenti di tensione quando due bombe carta sono state esplose da un giovane. Non è chiaro se il ragazzo fosse di passaggio o facesse parte di uno dei gruppi che partecipavano alla protesta. I manifestanti che stavano defluendo dalla piazze però lo hanno accerchiato e rincorso verso viale del Muro Torto dove è stato poi spinto dalla folla verso la piazza ed è stato consegnato alla polizia presente sul posto.

Tutto questo mentre dalle parti dei sindacati sbandierano numeri sulla partecipazione dei manifestanti nelle piazze italiane. Secondo Landini c'è stata un'adesione del 70% negli scioperi dei trasporti e punte del 100% in alcuni settori come i porti e fino all'80% nella logistica.

Ma i numeri sono controversi e dalle parti della Lega precisano: "Poche adesioni allo sciopero, e in particolare nel settore trasporti: si tratta di uno schiaffo per Maurizio Landini. È un successo del vicepremier e ministro Matteo Salvini che ha tutelato il diritto alla mobilitazione di una esigua minoranza senza danneggiare milioni di italiani".

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