Pil, battuta d’arresto nel secondo trimestre. Giorgetti rassicura: "Stime confermate"

Calo dello 0,1%, l’industria frenata dai dazi. Il ministro: "Nel 2026 crescita rallentata"

Pil, battuta d’arresto nel secondo trimestre. Giorgetti rassicura: "Stime confermate"
00:00 00:00

L'economia italiana ha cambiato direzione nel secondo trimestre del 2025. Tra aprile e giugno, il Pil è calato dello 0,1%, segnando una brusca inversione rispetto alla crescita dello 0,3% registrata nei primi tre mesi dell'anno. Un rallentamento dovuto in larga parte all'incertezza legata ai dazi imposti all'Europa dall'amministrazione Trump, che continua a pesare su industria e commercio.

Di fronte ai segnali negativi, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha voluto essere rassicurante nel corso del question time alla Camera. «Per fine anno saranno confermate le stime del governo», ha dichiarato ricordando la crescita dello 0,6% prevista dal Dfp per l'intero 2025. Si tratta di un decimo di punto percentuale in più rispetto al +0,5% indicato dall'Istat.

Il ministro ha, tuttavia, ammesso che le ripercussioni potrebbero farsi sentire con maggiore intensità nel 2026, quando l'effetto dei dazi statunitensi potrebbe incidere sul Pil in misura significativa. «I dazi imposti all'Europa dall'amministrazione Trump potrebbero infatti avere l'anno prossimo un impatto di mezzo punto rispetto alle stime del Dfp di una crescita allo 0,8%», ha spiegato. Nonostante il quadro complesso, Giorgetti guarda oltre l'immediato. «Subito dopo però ci sarà un recupero graduale, che porterà il Pil a riallinearsi al livello dello scenario base entro il 2029, in coerenza pertanto con le stime fornite dal Dfp».

Il ministro ha commentato anche l'intesa raggiunta tra Usa e Ue sui dazi reciproci al 15 per cento. «La stretta di mano tra Trump e Von der Leyen ha un valore tutto politico: preannuncia la chiusura di una fase di incertezza e scongiura una guerra commerciale», ha sottolineato. Ma il messaggio di cautela resta. «Fornire certezze sul piano regolatorio significa garantire una imprescindibile premessa rispetto all'adozione delle misure funzionali a garantire le imprese italiane e ad aumentare o anticipare la programmazione di investimenti», ha aggiunto Giorgetti, precisando che «i dettagli mancano ancora e manca soprattutto la lista delle eventuali esenzioni dal dazio orizzontale del 15%». Di qui l'estrema cautela sulle misure di sostegno alle imprese ipotizzate nei giorni scorsi. «L'Italia - ha detto - sta ancora lavorando con l'Europa per ottenere un accordo che sia il migliore possibile per il nostro Paese». Parlare ora di iniziative di contrasto degli effetti dei dazi sulle imprese «sarebbe prematuro», ha concluso.

La flessione del Pil - occorre evidenziarlo - si inserisce in un contesto di debolezza del settore agricolo e dell'industria. La stima preliminare dell'Istat indica inoltre un rallentamento della domanda estera e una buona tenuta dei consumi. più ampio di rallentamento, confermato da una serie di dati macroeconomici diffusi da Istat. A maggio, il fatturato dell'industria italiana (al netto dei fattori stagionali) è diminuito del 2,2% in valore e del 2,3% in volume rispetto al mese precedente. Anche i servizi sono arretrati: -0,9% in valore e -0,4% in volume.

Su base annua, il quadro non migliora: il fatturato dell'industria è sceso dell'1,8% in valore e del 2,6% in volume. In lieve miglioramento, invece, le retribuzioni contrattuali orarie, aumentate del 3,5% nella media annua del periodo gennaio-giugno 2025 rispetto allo stesso semestre del 2024.

Ma Istat segnala che i salari reali «restano ancora al di sotto di circa il 9% dei livelli di gennaio 2021». Sul fronte occupazionale, crescono le ore di cassa integrazione autorizzate: a giugno sono state 46 milioni (+30,4% annuo).

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica