Non pochi, benedetti e subito. Arriva dalla Cassa depositi e prestiti il via libera alla «concessione al Comune di Roma di unanticipazione di 500 milioni a valere su trasferimenti statali, ai sensi del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri del 18 giugno». La prima boccata dossigeno, una pioggia di cash per rimpinguare le casse capitoline. Che non se la passano troppo bene, come ribadisce anche la nota dellente che gestisce il finanziamento degli investimenti statali, ricordando anche le «misure urgenti inerenti Roma Capitale» introdotte nel decreto per «salvaguardare la situazione economica e finanziaria del Comune di Roma al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi strutturali di risanamento delle finanza pubblica».
Ma larrivo dellanticipazione promessa non fa abbassare la guardia al sindaco, Gianni Alemanno. «Sul buco di bilancio del Campidoglio le cifre parlano fin troppo chiaro», ha ribadito il primo cittadino allindomani della conferenza stampa di Veltroni per difendere loperato «contabile» della sua giunta. «Questi sono i dati. Per uscire dallemergenza - ha continuato Alemanno - serve uno sforzo comune verso il risanamento e verso una grande riforma per Roma capitale». Lunico spunto polemico, il sindaco se lo concede replicando a Veltroni che aveva parlato di «danno per limmagine» di Roma. «Se ci sono, derivano da eredità molto complicate che abbiamo alle spalle».
Intanto, tiene banco la decisione del sindaco di «rinunciare» alle auto blu da sindaco. Un gesto simbolico ma concreto, la restituzione delle due Lancia Thesis che Veltroni aveva a disposizione come auto di servizio, blindate e superaccessoriate. Le due macchine, del valore di circa 110mila euro (la seconda delle quali immatricolata allinizio di questanno e non ancora pagata) verranno cedute. Una venduta allasta, laltra forse «scambiata» con un minibus ecologico. E Alemanno si muoverà su una più familiare e sobria Fiat Croma, concessa dallazienda torinese in comodato duso gratuito.
Il gran rifiuto di Alemanno
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