Il grande bluff: «Rischio stop per la Gronda»

È tutto direttamente proporzionale. Più si aspetta, più inquina e più costa, più costa e più pagheremo il pedaggio autostradale. All’ordine del giorno c’è sempre lei, la grande incompiuta: la Gronda di ponente. Perché dopo il valzer tra Comune, Provincia e Regione a danzare ci sono due documenti diversi. Il primo è quello sostenuto da Marta Vincenzi e votato dal consiglio comunale di Genova che ricalca quando stabilito con Anas e l’allora ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro; l’altro è quello ratificato da Provincia e Regione che si fa un baffo di quanto stabilito tre anni fa. La differenza? Nell’accordo 2007 il tunnel della Fontanabuona e alcuni interventi per la viabilità da realizzare nel Tigullio non erano previsti. Burlando e Repetto l’hanno voluti ribadire, ma Autostrade ed Anas non ne vogliono sapere. Risultato: «Rischiamo di bloccarci un’altra volta - tuona Raffaella Della Bianca, capogruppo in consiglio comunale per il Popolo della Libertà-. Burlando e Repetto si stanno comportando in modo scorretto e rischiano di vanificare un lavoro durato anni per arrivare alla realizzazione di quest’opera». Sì, perché, accusano dal Pdl, se si dovesse toccare quell’accordo con le richieste dei presidenti di Provincia e Regione si rallenterebbe di nuovo.
Si rischierebbe di perdere almeno altri dodici mesi e i costi lieviterebbero nuovamente: «Siamo già passati da 1,8 miliardi del 2002 a 3,1 milioni di oggi: più passa il tempo e più quest’opera strategica costa alla città», spiega Emanuele Basso. «Si pagherà di più anche per il ritardo nello sviluppo della città - lo insegue Giuseppe Murolo - e non ce lo possiamo permettere. Oggi abbiamo a disposizione un budget per realizzare un’opera ma con quello si vorrebbero fare anche altre cose. Questo lo si chiede, tra l’altro, ad una società privata che è Autostrade. È come se andassimo dal salumiere e volessimo pagare prosciutto e mortadella al solo prezzo del prosciutto». Insomma, strano ma vero, in questa circostanza gli oppositori di Marta stanno con lei: «Si è comportata in modo corretto - ricorda Della Bianca - perché il protocollo d’intesa votato in consiglio comunale rispecchia perfettamente gli accordi presi. Siamo con lei, prema sull’acceleratore: si rispettino i tempi e si chiuda il progetto preliminare entro dicembre».
A chiedere valutazioni al governo sulla Gronda e sul tunnel della Fontanabuona è Sandro Biasotti, parlamentare e candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra che ha presentato una interrogazione al governo che ha ripreso le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci: «Il tunnel della Fontanabuona è a Levante, la gronda di cui si parla oggi è a ponente. Quindi il progetto andrà studiato e visto con eventuali progetti della gronda di levante», aveva detto Castellucci. «Ecco scoperto il bluff della sinistra, che ancora una volta ha preso in giro i liguri con false promesse. È il momento di essere seri e di parlare con chi governa il Paese». Così Biasotti ha interpellato il ministro Altero Matteoli.


L’ultima nota di giornata sul tema arriva da Walter Bertini, responsabile infrastrutture del Pdl ligure: «Si dice che la Gronda inquini ma non è la verità. Se c’è una strada inquinante è il tratto di A10 Voltri- Aeroporto: si producono 250 tonnellate di anidride carbonica all’ora».

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