(...) prima del suo viaggio di ritorno in Italia». Il telefono squilla a ripetizione a casa della madre del missionario. Alla cornetta si alternano le nipoti Eleonora ed Elena, assieme al fratello Marcello che piange e tradisce la sua passione per il calcio, col quale riesce a condire pure le lacrime per la liberazione del «gigante buono»: «Abbiamo vinto un campionato del mondo, anzi meglio. Padre Bossi è riuscito ad unire tutta l'Italia, che questa sera starà esultando assieme a noi per il lieto fine di questa brutta storia. Tutto questo è meraviglioso, eccezionale - ha aggiunto balbettando dalla felicità - non ho parole. Qualcuno dall'alto, ne sono sicuro, ha voluto mettere il suo zampino». E mentre Pinuccia abbraccia i parenti concedendo a malapena un orecchio al cellulare, suo marito fa capolino nell'atrio con due bottiglie di vino sott'ascella: «Si brinda, ragazzi!». Ce n'è per tutti. «Sto pensando solo alla mia felicità e mi sento pure un'egoista - è riuscita a chiosare la sorella Pinuccia in mezzo al via vai di persone - però in questo momento sto immaginando solo quando potrò riabbracciarlo e stringerlo forte, forte».
Divisa, la famiglia, su un solo punto: il futuro di padre Bossi. Se il marito della sorella azzarda («Dopo un periodo di riflessione - ha dichiarato - tornerà in missione più deciso di prima») Pinuccia non vuole sentire altro: «Ce lo terremo qui, e ben stretto. Punto»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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