Cultura e Spettacoli

Grass alla sua città: «Ho capito la dolorosa lezione»

Un po’ di pace per Günter Grass. Lo scrittore finito nell’occhio del ciclone per l’autobiografia in cui ammette di essere entrato volontario nelle Waffen-SS, ieri ha ottenuto la comprensione di Lech Walesa. Il premio Nobel per la pace ed ex presidente della Polonia si è detto soddisfatto delle spiegazioni che l’autore del Tamburo di latta ha indirizzato, in una lettera, al sindaco di Danzica, Pawel Adamowicz. «Da questo momento non ho più nessun conflitto con il signor Grass», ha detto l’uomo che fu leader del sindacato Solidarnosc, il quale pochi giorni fa, in segno di protesta per il passato nazista dello scrittore, aveva proposto che gli fosse tolta la cittadinanza onoraria di quella città.
Ma che cosa è scritto nella missiva «riparatrice»? Il testo, pubblicato in anteprima dal primo quotidiano polacco, Gazeta Wyborcza, spiega le circostanze che hanno portato il diciassettenne Grass ad aderire alle Waffen-SS. «Il triste ricordo di quella breve esperienza - afferma lo scrittore - me lo sono portato dentro di me per anni e solo ora ho trovato il modo per raccontare quanto successo. Capisco chi mi giudica negativamente, ma vorrei solo dire che ho capito la dolorosa lezione e i miei libri e la mia vita lo dimostrano».
Non solo. L’«accusato» ha parole di miele per Danzica, la città nella quale nacque nel 1927: «Sono orgoglioso della mia città natale, che ha dato origine al movimento Solidarnosc e al suo fondatore Lech Walesa, e che è stata testimone della prima tavola rotonda che ha posto le basi per il crollo del muro di Berlino e per una svolta democratica».
Chi, contrariamente a Walesa, non si mostra tenero nei confronti di Grass è il cancelliere Angela Merkel. Ma nel suo caso i motivi di attrito sono altri, di ordine prettamente politico. «Fra noi - ha detto due giorni fa - ci sono state profonde divergenze negli anni Novanta, soprattutto sulla riunificazione delle due Germanie. Lui non la voleva».
Fra i nemici dichiarati dell’ex principe dei valori condivisi e democratici delle genti teutoniche c’è anche un suo ex compagno di ginnasio al «Conradinum» di Danzica. È l’editore Klaus Reiner Roehl, il quale non ha mancato, in questi giorni roventi, di rivangare un vecchio episodio già incluso in un suo libro. Altro che timido e appartato, dice Roehl (ex marito della terrorista Ulrike Meinhof), Grass era violento e arrogante. Al punto da spogliare e oltraggiare, con altri ragazzi, una fanciulla della quale era innamorato ma che lo respingeva. Sul fatto, Grass durante un’intervista alla Welt ha glissato.

Un’altra macchia su un tamburo stonato.

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