Gregoraci, scandalo di successo da vallettopoli al sexycalendario

Il direttore di «Maxim»: «Le abbiamo creato un nuovo look»

Nino Materi

Vale la pena comprare Maxim di ottobre. Non tanto per il calendario di Elisabetta Gregoraci (che, tradendo ogni aspettativa, compare in abiti castigati), ma soprattutto per il diario-confessione pubblicato a pagina 26, dove la bella calabrese racconta il suo viaggio «all’inferno e ritorno». Spiegazione d’obbligo: l’inchiesta giudiziaria su vallettopoli rappresenta l’«inferno», mentre l’ingaggio nel cast del programma Buona Domenica equivale al «ritorno».
Partiamo dall’«inferno»: «Dire che questi mesi sono stati molto duri, sarebbe riduttivo. Un incubo che sembrava non dovesse finire mai: mi hanno trattata come se avessi rubato la torre di Pisa mentre ero solo un capro espiatorio. Ho avuto paura che tutto fosse finito per sempre. Nel momento del bisogno quelli che si dicevano amici, si sono volatilizzati. Uniche eccezioni, la mia famiglia e Flavio».
Ora passiamo al «ritorno»: «Le prove meticolose e i balletti nella grande famiglia di Buona Domenica sono uno stress, ma anche una medicina. In quei momenti posso sentire tutte le tensioni e le paure svanire completamente. Posso sentirmi di nuovo Elisabetta. Insomma, il mio sogno continua. Quello che so è di aver un certo carisma (mi darei un bel sette) e di sapere affrontare al meglio qualsiasi situazione in cui mi posso trovare coinvolta (qui mi concedo un bell’otto pieno)».
Ma se non ci fosse stato lo scandalo di vallettopoli, avreste mai proposto di fare il calendario a Elisabetta Gregoraci?
Il direttore editoriale di Maxim, Andrea Monti, risponde sicuro: «No». E dietro quel «no» c’è tutto un modo di concepire l’intreccio tra informazione (?) e show business o - per usare un termine caro ai lettori delle riviste di «tendenza» - lo showbiz. Risultato: La signorina Gregoraci, «fiamma» («ormai quasi spenta», assicurano gli esperti di gossip) di Flavio Briatore, è la donna «12mesi12» scelta da Maxim per 365 giorni del 2007.
Dando una rapida scorsa da gennaio a dicembre, balza subito all’occhio un particolare: la soubrette è sempre vestita. Una delusione. Non per Monti, però, che definisce il lunario di Elisabetta «un esercizio di stile complesso e appassionato». Tuttavia l’altra sera gli ammiratori della Gregoraci - accorsi in una discoteca milanese per la presentazione dell’album - avrebbero, probabilmente, preferito uno stile meno «complesso» e più carnale: insomma, un calendario sì «appassionato» ma possibilmente anche un po’ più desnudo. Invece, niente: la Gregoraci, incredibilmente, non concede nulla al voyeurismo. Tanto che, per compensare l’amarezza, diventa d’obbligo comprare i calendari, niente affatto castigati, della concorrenza: Max (con Sara Tommasi), For Men (con Antonella Mosetti) e Controcampo (con Ainett Stephens).
Una scelta che Andrea Monti spiega con motivazioni toste: «Nella peggiore primavera della nostra politica, fra intercettazioni morbose e rivelazioni indebite, Elisabetta è stata scrutinata, violata, spogliata in pubblico, giudicata con un moralismo insopportabile e comunque degno di miglior causa. Per questo nel calendario l’abbiamo voluta con tutti i vestiti addosso, sexy com’è, ma trasparente e discreta come dovrà essere d’ora in poi».
Signorina Gregoraci, lei ovviamente è d’accordo? Altro che «trasparente e discreta», questa ventiseienne dal sangue calabrese mostra già il cipiglio della vamp di lungo corso: «Voi giornalisti dovete stare attenti, altrimenti partono subito le querele...». Se poi vi azzardate a pronunciare parole come «vallettopoli», «procura di Potenza», «concussione sessuale» e «pubblico ministero Woodcock», l’«angelo di Soverato» diventa un diavolo pronto a incenerirvi con lo sguardo.
Nulla a che vedere con l’Elisabetta «autoironica» che in uno spot per un telefonino scherza, sottilmente, con Claudio Amendola e Pippo Baudo, riferendosi alla vicenda delle intercettazioni: «Vi devo confidare un segreto...», dice lei; Baudo-Amendola in coro: «Un altro?»; Gregoraci: «Alla fine ho ceduto...»; «Ma a chi?», gli chiedono i due, con la fidanzata di Briatore che dichiara di «non aver resistito alla nuova tariffa telefonica». A questo punto Amendola e Baudo tirano un sospiro di sollievo, e Claudio chiede: «E che avevi capito, Pippo?». Baudo risponde: «Avevo capito male...»; Amendola chiosa, «Eh, sempre a pensà male».


Tutta acqua passata per il direttore di Maxim, Monti, che avverte: «Da oggi in poi, per quanto ci riguarda, giudicheremo Elisabetta per ciò che è capace di combinare in televisione, nella domenica pomeriggio degli italiani. E sarà bene che balli, canti e reciti come una vera star». Finora non abbiamo visto nulla di tutto ciò.
Rimaniamo in attesa. Ma con poche speranze.

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