Milano - L'ultima beffa di Grillo è regalare il Piemonte alla Lega. E questo sì che è comico. Il Movimento Cinque stelle del comico genovese, alla prova delle urne, mette i bastoni tra le ruote alla coalizione di centro-sinistra, racimolando un discreto numero di consensi. E si manifesta uno dei primi paradossi di questa tornata elettorale: i grillini danno - involontariamente -, una mano a pidiellini e leghisti. Le liste del
movimento sono state presentate in: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Campania.
Al momento il candidato in Lombardia Vito Claudio Crimi è al 2,3%; in Piemonte Davide Bono è al
3,4%; in Veneto David Borrelli è al 2,6%; in Emilia Romagna Giovanni Favia è al 6,9%; in
Campania Roberto Fico all’1,6%. Ma il vero miracolo avviene in Piemonte dove, secondo le proiezioni del momento, i grillini hanno raccolto il 3,4 per cento delle preferenze. Ironia della sorte il distacco tra il candidato del Pdl, al momento in testa, e quello del Pd è inferiore. Se le proiezioni dovessero essere confermate e Cota dovesse sotrarre la poltrona di Mercedes Bresso, il popolo viola del Movimento Cinque Stelle sarebbe stato l'ago, decisivo, della bilancia.
Tre consiglieri Se questa
percentuale diventasse realtà, il movimento dei seguaci di Beppe Grillo potrebbe ottenere tre
consiglieri, due a Torino e uno a Cuneo.
Per ora è presto per sbilanciarsi, ma Davide Bono, il candidato alla presidenza della Regione
Piemonte, se la sente di parlare, al contrario degli altri concorrenti. Se lo apsettava questo
successo? "Si, non vorrei sembrare arrogante ma me lo aspettavo - ha detto -, un pò lo
avevo capito dal consenso delle nostre piazze. Per noi comunque l’importante è fare il tre percento,
poi siamo contenti". "L’unica cosa che ci spiace - sottolinea Bono - è che c’è stata un pò di confusione nel voto. Molti
hanno votato solo me, il candidato presidente, e non la lista".
Grillo esulta sul blog "È solo l’inizio di un percorso": così Beppe Grillo commenta dal suo blog i risultati delle Regionali. "I media di regime, Pdl-Pd meno L, sono impagabili, negano la realtà, prima, durante persino dopo. Persino di fronte all’evidenza la
Repubblica.it dava in Emilia Romagna Galletti dell’Udc all’8,3% quando era Favia del Movimento Cinque Stelle all’8,3%. Prima delle
elezioni nei giornali, vedi La Stampa Pdimenoellina di domenica - aggiunge Grillo - i candidati a Cinque Stelle semplicemente non sono
esistiti, non dovevano esistere ma noi esistiamo. Qualche imbecille in mala fede ha parlato di voto di protesta dato al movimento, di voto inutile - aggiunge Grillo -. Il movimento Cinque
Stelle è stato l’unico a presentarsi con un programma disponibile online da mesi. L’unico a fare proposte.
L’unico senza finanziamenti pubblici, con tutti i media contro.
Grazie ragazzi!".
E volano le accuse E tra i politici c'è già chi lo accusa di "rubare" voti dall’elettorato di sinistra avvantaggiando Cota a scapito della Bresso. "Non
mi risulta - si difende Bono -, molti dei nostri inoltre hanno fatto il voto disgiunto.
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