Il campanello dallarme è suonato nei mesi scorsi, quando dal Basso Piemonte è iniziato il tam tam contro il Terzo Valico, quasi più ineluttabilie dei comunicati con cui il deputato diessino Graziano Mazzarello dice che non ci sono i soldi per farlo. E Mazzarello lo dice di solito tre volte al giorno, prima e dopo i pasti. Poi, mercoledì scorso, gli abitanti della Valle Scrivia hanno fatto la loro apparizione, con cartelli, striscioni, fischietti e rabbia alla grande manifestazione della Valle di Susa contro la Tav, quasi unalleanza fra valli contro la velocità e il futuro. Infine, ieri, sul Secolo XIX, Luigi Leone - uno dei più capaci osservatori delleconomia ligure - ha fatto notare come la Tav e il Terzo Valico siano strettamente connessi, perchè fanno parte dello stesso sistema. E che la mancanza anche di uno solo dei due può pregiudicare il futuro della Liguria.
Perchè proprio qui sta il punto. Lo spiegavo proprio ieri mattina a un nostro fedele lettore, Giulio Tesi, che si accalorava al telefono per testimoniare la bellezza della Valle di Susa (e, aggiungiamo noi, pure della Valle Scrivia). E vero che si parla di posti bellissimi, ma è anche vero che la valutazione dellimpatto ambientale delle grandi opere - soprattutto negli ultimi anni - è diventata sempre più severa e che i criteri di progettazione si sono affinati. Quindi bisogna smetterla di pensare a sviluppo e ambiente come a due cose contrapposte, due mondi diversi destinati a non incontrarsi mai. Non è così.
Quello che invece è vero e che dalla Tav e dal treno veloce del Terzo Valico dipende il futuro della nostra regione e di noi tutti. Il presidente azzurro della commissione Trasporti e Comunicazioni del Senato Luigi Grillo, ormai, ha perso la voce a furia di ripetere la sua idea-forte: il porto di Genova è la porta dEuropa per le merci che arrivano dallAsia e sbarcare sulle nostre banchine anzichè a Rotterdam, vuol dire guadagnare una settimana di tempo. E per la nostra economia significa rinascere. Senza Tav in Valle di Susa, tutto questo è impossibile, la porta dEuropa si chiude e quella della rinascita della Liguria pure. Idem per il Terzo Valico: per Genova significa diventare la periferia lussuosissima di Milano. O, meglio, per Milano significa diventare lhinterland di Genova, dove sono concentrate le realtà produttive.
Di fronte a questo Grillo parlante, occorre fare attenzione ai Lucignoli. Nel centrosinistra ce ne sono davvero tanti.
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