da Milano
Nel taglio dei costi della politica gli elettori hanno fatto decisamente meglio di parlamentari e ministri. La drastica riduzione dei gruppi parlamentari, praticamente dimezzati dal voto del 13 e 14 aprile, comporterà infatti risparmi cospicui per i bilanci del Senato e della Camera: una riduzione di spese che potrebbe arrivare, per entrambi i rami del Parlamento, a poco più di 11 milioni di euro annui.
Al Senato i gruppi parlamentari passano dai 12 della XV legislatura ai 5 della XVI, come del resto alla Camera, a fronte del record storico di 14 gruppi nella legislatura appena conclusasi.
Meno gruppi significa non solo meno soggetti a cui erogare contributi ma anche meno segretari di presidenza, che rispecchiano la rappresentatività dei gruppi: al Senato erano 10 e ce ne saranno 8, mentre alla Camera passeranno verosimilmente dagli attuali 16 a nove o dieci. Ogni segretario di presidenza costa più o meno 380mila euro allanno, destinati allindennità di funzione, al rimborso delle spese ed al personale di segreteria. Per i gruppi parlamentari di Montecitorio si prevede una riduzione di spesa tra i due e i tre milioni di euro annui. Il calcolo, tuttavia, è abbastanza approssimativo. La riduzione della spesa per i gruppi di Palazzo Madama viene stimata tra i 4 e i 4,3 milioni allanno: praticamente il 50% rispetto agli 8 milioni previsti nel progetto di bilancio per il 2007.
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