Dietro le sbarre, anche la sigaretta diventa un problema. La Polizia penitenziaria e gli operatori di San Vittore, infatti, pongono la questione del fumo passivo allinterno del carcere: come è possibile - affermano in una nota - far rispettare la legge Sirchia, difendendo «la libertà di chi per propria scelta decide di fumare e quella di chi pur non essendo fumatore è costretto a subire il fumo passivo delle persone ristrette nei locali del penitenziario?».
Nella nota della segreteria regionale Osapp (Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria) si sottolinea che nessun provvedimento è stato adottato dal Dipartimento dellAmministrazione penitenziaria, nonostante il personale abbia segnalato il problema con un documento scritto.
«E adesso - afferma il segretario provinciale Osapp - si è giunti a sanzionare chi fuma nei locali vietati», ma coloro che per motivi di lavoro sono costretti a entrare negli spazi detentivi dove è permesso fumare, sono comunque soggetti al fumo passivo.
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