Sarà la paura o più semplicemente la scocciatura di dover sborsare 450 euro sullunghia. Oppure limbarazzo di doversi poi giustificare a casa con moglie e figli o fidanzata, quando arriva il bollettino della sanzione. Sarà anche leffetto deterrente. Un dato però è certo: da quando è entrata in vigore la nuova ordinanza anti-prostituzione del sindaco Letizia Moratti, di clienti e prostitute in giro per le strade di Milano di sera se ne vedono molti di meno, quantomeno nei luoghi dove di solito erano abituate ad esercitare la professione.
Dal 4 di novembre, dal giorno cioè in cui il primo cittadino ha firmato il provvedimento che oltre alle lucciole, multa con una sanzione fino a 500 euro anche chi si ferma a bordo della propria automobile a parlare con una prostituta, agenti della polizia di Stato e locale e carabinieri hanno staccato quasi seicento verbali. «Milano è la prima città dItalia a varare delle ordinanze in merito alla sicurezza e, contemporaneamente approntare un piano concreto di sostegno sociale volto al recupero, allassistenza e al reinserimento», aveva dichiarato la Moratti presentando i sei provvedimenti varati dalla Giunta in linea con il decreto Maroni.
Oltre a proibire ai conducenti di accostarsi con le automobili alle lucciole, lordinanza anti-prostituzione prevede anche il divieto di «esercitare con qualunque modalità e comportamento, nei luoghi pubblici, spazi aperti o visibili al pubblico, attività di meretricio» e di «contrattare, di concordare prestazioni sessuali su tutto il territorio comunale con soggetti che esercitano il meretricio» e di «intrattenersi sul demanio pubblico, su spazi aperti al pubblico o visibili al pubblico del territorio comunale con persone dedite alla prostituzione».
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