La guerra del cacao

È la guerra del tonno. E si è aperta alle porte della Liguria. Siamo a Novi Ligure, centro del cacao, dove la città si sta dividendo tra i fedelissimi del cioccolato e gli ultras del tonno in scatola. In città si stanno costituendo due fazioni dietro alla clamorosa iniziativa di Flavio Repetto, presidente dell’azienda dolciaria «Novi» nonché presidente della Fondazione Carige, che ha chiesto al sindaco di bloccare l’insediamento del nuovo stabilimento della «Maruzzella» pronto a prendere posto proprio nel capannone a fianco della ditta di cioccolato: «Le criticità relative all’insediamento dello stabilimento Maruzzella sono tali da compromettere addirittura l’attività stessa della Novi» ha scritto Repetto al primo cittadino. Perché? Perché l’eventuale odore di pesce che sprigionerebbe la ditta di inscatolamento del tonno rischierebbe di compromettere la produzione del cioccolato molto sensibile alle interferenze dovute ai «sapori» dell’ambiente in cui viene prodotto.
Le stesse interferenze che portarono - come ricordano gli attuali consiglieri comunali di minoranza - il cavaliere Repetto a fare le barricate perché nella zona della Barbellotta non venisse allargato l’attuale asse stradale considerando che un maggior afflusso di traffico avrebbe potuto destabilizzare il sapore dei suoi cioccolatini. Il fatto è che a Novi Ligure Maruzzella non porterebbe solo il tonno fresco e le scatolette di alluminio ma anche settanta posti di lavoro. E in tempo di crisi non sono certo noccioline.
In città si sono creati così fronti differenti: c’è chi fa il tifo per il cacao e chi, invece, si schiera con il pesce. Il sindaco di Novi Ligure Lorenzo Robbiano, dopo l’allarme con contestuale richiesta lanciato dal gruppo «Novi», si è subito mosso assicurando all’imprenditore che avrebbe convocato la commissione edilizia del Comune per capire se esistono i presupposti per una retromarcia e cercare di dirottare la «Maruzzella» in un’altra zona del territorio. Ma dall’altra parte c’è l’investimento già fatto da parte dell’azienda del pesce che sposta il suo stabilimento di produzione da Udine al basso Piemonte avvicinandosi così alla casa madre (la sede legale è a Genova) e che per i capannoni, già acquistati, ha comprato anche i nuovi macchinari. Pur di fare in modo che «Maruzzella» non diventi il vicino di casa, Repetto sarebbe disposto ad acquistare l’immobile alla società di Igino Mazzola ma, quello che si chiedono i novesi è: ci mette anche i 70 posti di lavoro?
Così in consiglio comunale è pronta a scoppiare la bagarre del cacao al tonno o del tonno al cioccolato. I consiglieri della minoranza di centrodestra Gigi Moncalvo e Pino Dolcino non sono proprio sulla stessa linea d’onda rispetto al disponibile sindaco Robbiano: «Questa situazione fa emergere ancora una volta una certa confusione di ruoli - attaccano i consiglieri -.

Chi comanda davvero? Il sindaco, la giunta, il consiglio comunale? Oppure il cavalier Repetto? Il Comune non deve avere occhi di riguardo per chi propone assurde alternative o diktat contro il nuovo insediamento: è assurdo dire “Compro io il capannone” oppure “Vadano tutti a Bozzolo”. A noi interessano più i 70 posti di lavoro che il Tonno Maruzzella garantisce».

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