Aveva chiesto il commissariamento di Fabio Greco, adesso è Fabio Greco che lo vuol commissariare. Massimiliano Mammi si autodefinisce ironicamente «il capo dei dissidenti spezzini di An» e racconta una situazione che ha del paradossale.
In principio furono i bei tempi andati, quelli in cui la federazione spezzina di An firmò allunanimità il sostegno a Giacomo Gatti parlamentare. Poi vennero gli attacchi pubblici, con tanto di lettere ai giornali, da parte di Greco il presidente provinciale e dello stesso ex assessore regionale a Ignazio la Russa, reo di aver optato per la Liguria escludendo, di fatto, il candidato spezzino. E la conseguente presa di distanze di cinque su dodici presidenti di circoli locali del partito.
Massimiliano Mammi, Nino Moretti, Alessandro Rosson, Roberto Quadrelli e Umberto Mammi allurlo di: «Che la Russa sarebbe rimasto qui si sapeva benissimo, adesso Gatti rientri nei ranghi», lamentavano fra laltro la mancanza di confronto interno, «Greco continua a non convocare la base e fa passare i non allineati come una banda di estremisti in orbace che covano il recondito desiderio di un ritorno al passato», e chiedevano al coordinatore regionale, il neoonorevole Eugenio Minasso, «un congresso straordinario o un commissariamento con persona super partes estranea allattuale gruppo che gestisce la federazione spezzina».
Per tutta risposta, Greco ha chiamato Minasso, chiedendo il commissariamento sì, non di se stesso ma di Mammi, presidente del circolo territoriale Oriani. «Ora, io ci sto volentieri a fare il capro espiatorio - dice lui -.
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