Guerra dei decibel per i concerti: «Il prefetto conceda la deroga»

Rischi per la salute? Fa più rumore un aspirapolvere

Guerra dei decibel per i concerti: «Il prefetto conceda la deroga»

La partita non è chiusa: per alzare il volume allo stadio, il Comune se le giocherà tutte. Nonostante il rifiuto dell’Asl a concedere la deroga a 80 decibel per i concerti degli U2 a San Siro martedì e mercoledì prossimo, l’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi non si arrende. Domani incontrerà il prefetto Gian Valerio Lombardi, e con lui ci sarà anche Roberto De Luca, organizzatore delle due tappe del gruppo irlandese e quella di Madonna il 14 luglio. «Gli chiederò di concedere la deroga da 78 a 80 decibel - anticipa Terzi -, anche perchè non si tratta di una questione di salute ma di ordine pubblico». Altrimenti? «Sono pronto ad assumermi la responsabilità e andare contro l’Asl». Nel respingere la richiesta del Comune, l’azienda sanitaria locale ha invece opposto il rischio di danni alla salute se si alzassero di due punti il livello del suono. «Ma se dal 1983 non si registra un solo ricovero legato a disturbi del genere dopo i concerti a San Siro - attacca -. Persino un aspirapolvere supera gli 80 decibel. Dovremmo dire agli spettatori di non ballare e cantare per non aumentare il rumore?». L’assessore contesta «l’atteggiamento assurdo tenuto dall’Asl per cinque concerti in un anno, 15 ore». E sottolinea come «manifestazioni dei centri sociali in città facciano rumori ben più forti, ma non ci sono tecnici a misurarli».
In extremis (appena un giorno prima del concerto di Bono e la sua band) potrebbe arrivare quindi il via libera del prefetto, e il Comune è cautamente ottimista. Anche il sindaco Letizia Moratti aveva preso netta posizione contro le «regole troppo restrittive» per San Siro, paragonata alla «Scala del rock». Aveva difeso i concerti, anche come volano per il turismo: tra gli U2 e Madonna sono attesi più di 200mila spettatori, la metà da fuori Milano.
Al motto «la musica non è rumore», l’assessore Terzi lancerà domani anche una raccolta firme con numerosi testimonial. Ma sono già centinaia, riferisce, le mail di sostegno alla «causa» arrivate ieri da tutta Italia dopo il no dell’Asl. «Bisognerebbe chiedere i danni, anzi una riduzione sul biglietto proporzionale a quella dei decibel», suggerisce Aldo dal lago Maggiore.

Per Barbara, «nata, cresciuta nonchè residente in zona 8», quella dello stadio, «è un onore che star di questo calibro scelgano Milano, e sono in fortissimo imbarazzo e dispiaciuta per chi arriverà da tutta Europa e resterà delusa per lo show col “silenziatore“».

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