Guerra delle Blu Area: le vuole solo chi non riesce ad averle

Un doppio incontro tra istituzioni e cittadini non è bastato. Per discutere di Blu Area a Castelletto servirà anche un terzo appuntamento. Troppe le persone che hanno invaso villa Piaggio per far sentire la loro voce. E troppi i problemi.
Ore quattro del pomeriggio, primo round: si esamina «l'estensione a ponente della zona H». Neanche il tempo del gong iniziale e già prende la parola M.A., portavoce di 600 persone che la «Blu Area H» già ce l'hanno, ma non la vogliono più. «Non mi risulta - replica l'assessore al traffico Arcangelo Merella - perché si registra un diffuso alto gradimento tra chi già dispone della tessera». Eppure le lamentale non mancano, soprattutto tra i commercianti di via Acquarone.
Che la situazione sia migliorata almeno nelle ore diurne però, lo ammettono in molti, ma ancora troppi i problemi e numerosissime le denunce di disagi nati dalla rivoluzione Ami dello scorso luglio. «In questa fase sperimentale - aggiunge Roberta Bergamaschi, consigliere di circoscrizione di opposizione, una che le Blu area non le avrebbe mai volute - andrebbero fatte le variazioni in tempi rapidi». Troppe invece le inutili attese, perfino quando le battaglie dei residenti sembravano aver portato i frutti sperati. «C'era stata promessa la riduzione dei posti dell'Isola azzurra da corso Solferino, ma da mesi aspettiamo invano» accusano in molti. Gli sguardi di Merella e dei dirigenti Ami si fanno attoniti: pure loro non sanno il perché del ritardo su un provvedimento che era già stato preso e su un problema che credevano risolto. Ma il vociare è crescente. Il ring è pieno: quasi 200 persone stipate chiedono parola. Giuliano Bellezza, presidente diessino di circoscrizione, modera e si scusa per gli spazi troppo angusti. «Ci sarebbe stata una sala comunale decisamente più ampia qualche metro più in là» ricorda il consigliere Aldo Siri. Intanto Bellezza richiama all'ordine e soprattutto al tema del giorno: «L'estensione a ponente della zona H da corso Firenze fino a salita San Barnaba». Tacciano gli altri, soprattutto i residenti della «Zona G». Per loro si è deciso un arrivederci al primo di febbraio.
I diretti interessati all'estensione attendono perplessi. Molti sono scettici, ma la maggior parte ritiene che ormai il provvedimento sia inevitabile. La carenza dei posti auto è sempre stata un problema e visto che gli altri hanno le tessere, e loro non possono più parcheggiare altrove, la Blu area sembra una scelta necessaria. Se poi, come succede, chi ha già il tagliando va a parcheggiare una seconda auto dove la Blu Area non c'è, la Blu area diventa un'urgenza anche per loro. «Ci ritroviamo a implorare qualcosa che mai avremmo voluto» spiegano alcuni. E ancora: «Dovevano limitare le Blu Area al centro città». Altri chiedono di non pagare visto che la soluzione non garantirà parcheggi, soprattutto nelle ore serali. «Il problema - replica Merella - è la mancanza strutturale di parcheggi in quella zona densamente popolata. «Non ci sono altre proposte costruttive» aggiunge l'assessore. Eppure i residenti ricordano vecchi progetti e storici annunci su parcheggi da 4000 posti mai realizzati. Anche il consigliere diessino Mulinelli documenta battaglie a Tursi già nei primi anni Ottanta.
La discussione si protrae dopo cena esclusivamente per gli abitanti di via Sivori. Loro sono quelli che vivono nella routine della doppia fila. Sono quelli per cui è la prassi alzarsi di notte a spostare la macchina, perché magari il vicino deve andare al lavoro. «La zona blu è inevitabile per non essere ghettizzati in un già difficile contesto - spiegano gli abitanti - o la tolgono a tutti o la devono portare anche in via Sivori». L'eventuale provvedimento però, comporterà la riduzione di circa 40 posti auto regolamentari.


Così, sul piede di guerra, ora ci sono i primi esclusi dall'eventuale estensione. I residenti di via Paleocapa e via Ugo Bassi già insorgono. L'inquietante effetto domino dei parcheggi gestiti dall'Ami è in atto. E c'è gia chi prevede «che entro due anni le Blu Area arriveranno fino a Righi».

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