La guerra fredda di Putin: «Ci armiamo contro lo scudo Usa»

MoscaIl premier russo Vladimir Putin ha annunciato che Mosca intende sviluppare sistemi di armi offensive per far fronte ai piani americani di difesa antimissilistica, lasciando intendere che il progetto di scudo Usa, pur ridimensionato da Barack Obama, resta forse l’ostacolo più serio all’accordo per un nuovo Trattato russo-americano sul disarmo strategico. «Per mantenere l’equilibrio senza sviluppare un sistema di difesa antimissile come quello americano, noi dobbiamo sviluppare un sistema di armi offensive», ha detto Putin parlando a Vladivostok (Estremo Oriente russo) a margine dell’inaugurazione di un nuovo stabilimento del gruppo automobilistico Sollers che produce in collaborazione con la Fiat.
Affrontando un tema generalmente di competenza del presidente, il premier (che è stato a sua volta per otto anni presidente, dal 2000 al 2008) ha così riproposto la dualità con Dmitri Medvedev, il leader del Cremlino con il quale è impegnato da un anno e mezzo in un autentico tandem di divisione del potere. «Se noi non sviluppiamo uno scudo antimissile c’è il pericolo che i nostri partner, realizzando un simile ombrello, si sentiranno assolutamente sicuri e saranno portati a fare quello che vogliono, rompendo così l’equilibrio, e favorendo una maggiore aggressività in politica e in economia», ha aggiunto Putin. E rispondendo a un giornalista che gli chiedeva quali fossero i problemi che impediscono la conclusione dell’accordo sul nuovo Trattato di disarmo nucleare, il premier è stato molto chiaro.
«Il problema è che i nostri partner americani stanno realizzando un sistema di difesa antimissile, e noi no» ha affermato Putin, sottolineando come «il problema della difesa antimissile e quello delle armi offensive siano strettamente collegati tra loro». Il premier si è quindi riferito al negoziato russo-americano per la messa a punto del nuovo Trattato Start 2 per la riduzione degli arsenali nucleari strategici, proponendo uno scambio di informazioni: «Se vogliamo scambiarci informazioni, allora Washington ci fornisca dati sul programma di difesa antimissile, e noi da parte nostra saremo pronti a dare informazioni sulle nostre armi offensive». Definendo «positivo» l’andamento della trattativa per arrivare al nuovo Trattato Start 2, Putin ha tuttavia osservato che su tale tema «la decisione definitiva spetta ai presidenti Dmitri Medvedev e Barack Obama».

Da quando nel maggio 2008 lasciò il Cremlino al suo delfino Medvedev, Vladimir Putin non ha tuttavia mai rinunciato a rivestire all’occasione la veste del presidente, un ruolo al quale sembra nuovamente aspirare dopo che di recente non ha escluso una sua ricandidatura alle presidenziali del 2012, come del resto ha fatto lo stesso presidente in carica Medvedev.

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